CONFERENZA SUL FUTURO DELL’EUROPA

Un social “libero” per discutere il futuro dell’Ue

(Foto LaPresse)
(Foto LaPresse)

La piattaforma digitale inaugurata oggi per la Conferenza sul futuro dell’Europa rappresenta un tentativo inedito di confronto paneuropeo. Ma non basta raccogliere spunti, il punto è trasformarli in decisioni, ed è su questo che si gioca la riuscita del progetto: chi trarrà la sintesi e in che modo?

  • C’è chi lo chiama «il Facebook dell’Ue». La piattaforma digitale creata per la Conferenza sul futuro dell’Europa è effettivamente una rete sociale. Ma stavolta è una infrastruttura pubblica e ha uno scopo di elaborazione politica. 
  • L’inedito scambio paneuropeo «rischia di ridursi a una performance di democrazia», «una sorta di anarchie dirigé», dicono esperti di governance e storici dell’integrazione. Il punto cruciale è chi porterà le idee a sintesi, e in che modo.
  • Nel frattempo sovranisti e ultraconservatori già presidiano lo spazio: oggi un evento in nome della famiglia tradizionale.

C’è chi lo chiama «il Facebook dell’Ue». La piattaforma digitale creata per la Conferenza sul futuro dell’Europa, attiva da oggi, è effettivamente un social network, cioè una rete sociale. Ma rispetto a Facebook c’è una differenza chiave: è una infrastruttura pubblica e ha uno scopo di elaborazione politica. I nostri dati non sono sfruttati dall’Ue a fini commerciali; ma va detto che questo social è un panopticon: chi si iscrive può vedere proposte e commenti di tutti. Il nuovo spazio pubblico

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