«Ciò a cui stiamo assistendo è l’espressione del clima di animosità e polarizzazione, ma anche della disperazione e del panico del regime al potere», secondo Vuk Vuksanović, ricercatore presso il Belgrade Center for Security Policy
In Serbia è la calma prima della tempesta. Dopo l’escalation violenta delle proteste che da nove mesi scuotono il paese, il presidente serbo Aleksandar Vučić sigla una tregua. Pochi giorni, dice, per preparare «il quadro giuridico e formale» per la risposta che sarà «molto diversa da ciò che avete visto finora». Una risposta «dura» in cui «vedrete tutta la determinazione dello stato serbo». Facciamo un passo indietro. Nel novembre dello scorso anno, una pensilina della stazione ferroviaria di No



