I tre europarlamentari dem Massimiliano Smeriglio, Pietro Bartolo e Andrea Cozzolino e l’ex leghista Francesca Donato, che mercoledì hanno votato contro la risoluzione che avrebbe definito la Russia stato sponsor del terrorismo stamattina hanno trovato sulle porte dei loro uffici dei cartelli polemici che raffigurano il presidente russo Vladimir Putin. 

«Con i miei voti sostengo un terrorista», si legge nella scritta che accompagna l’immagine di un’impronta insanguinata sulla faccia di Putin. 

Il voto

Mercoledì con 494 voti favorevoli, 58 contrari e 44 astensioni il parlamento europeo ha approvato a larga maggioranza la risoluzione congiunta presentata dai popolari del Ppe, dai liberali di Renew Europe e dal gruppo Ecr per riconoscere la Russia come «stato sponsor del terrorismo».

Il provvedimento ha però trovato il voto contrario di alcuni partiti rappresentati in parlamento tra cui anche i tre del Pd e la ex leghista Donato. 

«Ho votato contro perché indicare la Russia come paese terrorista è un punto di non ritorno che allontana invece di avvicinare una soluzione politica; così facendo in campo rimane la sola opzione militare. E l’opzione militare colpisce in prima istanza la popolazione civile Ucraina che subisce l’occupazione e i bombardamenti russi», ha detto l’europarlamentare del Partito democratico Massimiliano Smeriglio. 

Astenuti, invece, i Cinque stelle. «La nostra solidarietà al popolo ucraino è totale e consideriamo la Russia come l’unica responsabile della guerra in corso sul suolo ucraino. Il suo esercito si è inoltre macchiato di crimini atroci, tuttavia dopo più di nove mesi di aperte ostilità che non hanno risparmiato le popolazioni civili bisogna mettere a tacere le armi e far prevalere le diplomazie. Non è più il momento del muro contro muro», scrivono in una nota gli europarlamentari del Movimento Cinque stelle motivando la loro decisione. «Il grande assente del testo della risoluzione del parlamento europeo – continuano i grillini – è la parola pace e per questa ragione, pur condividendo i paragrafi di sostegno all'Ucraina, non possiamo sostenerla. Il nostro voto sarà di astensione».

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