«È così che il tunnel della droga si unisce al giro di favoritismi che ha disseminato macerie nell’attività amministrativa, in un baratto cocaina–bustarelle e appalti che ha danneggiato l’interesse pubblico», fino ad arrivare a lambire i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Così i magistrati scrivono nell’ordinanza del Tribunale di Pescara, che ieri ha mandato un avviso di garanzia al presidente del Consiglio regionale abruzzese Lorenzo Sospiri, di Forza Italia, indagato per finanziamento illecito politico-elettorale. Contemporaneamente sono stati arrestati Fabrizio Trisi, dirigente del settore Lavori pubblici del comune di Pescara vicinissimo al sindaco di Forza Italia, Carlo Masci, l’imprenditore edile Vincenzo De Leonibus, e tre pusher, tutti destinatari di contestazioni di numerosi reati, tra cui corruzione, turbata libertà degli incanti, peculato, detenzione e cessione di sostanze stupefacenti.

Uno scandalo che ha colpito Forza Italia in Abruzzo nel giorno in cui a Roma erano attesi i commissari europei per il Pnrr e poche ore prima che arrivasse la notizia della morte di Silvio Berlusconi. Nicola Maiale e Antonio Caroselli del Pd lanciano un avvertimento, spiegando che ritengono «necessario chiarire i contorni dell'operato del dirigente e se ci sono altre personalità politiche eventualmente coinvolte».

Sinistra Italiana guarda alla regione, che Giorgia Meloni ha sempre lodato: «Di fronte all'ennesima ombra su un potenziale sistema poco chiaro, privo di trasparenza, spregiudicato e totalmente discrezionale, con cui la politica continua a gestire la cosa pubblica», ha detto il segretario regionale, Daniele Licheri, il partito chiede alle opposizioni di coalizzarsi e il passo indietro della giunta presieduta da Marco Marsilio, di Fratelli d’Italia.

Sospiri non è un pesce (politico) piccolo. Vanta cene con Berlusconi e soprattutto un rapporto di piena fiducia con Nazario Pagano, coordinatore regionale del partito e oggi presidente della commissione Affari costituzionali della Camera. Il presidente del Consiglio regionale era stato candidato anche alle ultime elezioni del 2022 per il Senato, senza risultare eletto.

La tana delle tigri

Le intercettazioni ambientali e telefoniche hanno permesso di tracciare incontri a pranzo in noti ristoranti, sempre durante i turni di lavoro, tra Trisi, Gianluca Centorame, Jairo Ricordi (anche loro funzionari comunali, indagati per peculato) e l'imprenditore De Leonibus. Un totale di 43 convivi a spese dell’imprenditore che riuniva il «branco» o «quadriglio» come si definivano: «E quando il branco chiama ... il lupo risponde!», scherzava Trisi.

Altro luogo prediletto la «tana delle tigri», scrive la Gdf, come chiamavano tra loro un’abitazione di Pescara. E qui, hanno ricostruito gli inquirenti, mangiavano, giocavano a carte e si drogavano: «Ragionevolmente cocaina considerato il prezzo per le singoli dosi», si legge nell’ordinanza. Nelle intercettazioni si sentiva la «tirata». Viene fuori che il trait d’union tra l’area grigia dell’economia collusa e l’altra area grigia in cui operano gli apparati infedeli della pubblica amministrazione, è un contratto non scritto improntato al tradizionale do ut des.

Opere pubbliche e appalti

L’imprenditore dava al dirigente soldi (in un occasione mille euro, in un’altra cento), droga e regali. La contropartita erano affidamenti diretti e subappalti, pareri favorevoli o l’accelerazione dei pagamenti per le commesse pubbliche. Il sodalizio è arrivato agli affidamenti relativi all’Azienda comprensoriale acquedottistica per un importo di quasi tre milioni e mezzo, dove Trisi era presidente di commissione. Ma l’allarme è soprattutto per i cantieri per la manutenzione delle strade della città finanziati dai fondi Pnrr, partita su cui Trisi rassicurava l’imprenditore.

E alla fine per la gara d’appalto del valore di cinque milioni di euro per l'affidamento dei lavori per il collegamento dell'Asse Attrezzato di Pescara e l'adeguamento dello svincolo della S.S. 714, la prima classificata è stata l'A.T.I., costituita da De Leonibus Costruzioni e da Evangelista Costruzioni. Trisi si sarebbe occupato direttamente della procedura, ma poi sono state escluse «per ragioni esclusivamente formali».

Tra le ipotesi di reato, anche il turbamento, da parte di Trisi, di una selezione pubblica per il personale della Pescara Energia S.r.l., azienda partecipata al cento per cento dal comune. In un pranzo a Le Naiadi dell’anno scorso, il dirigente e presidente della commissione, alla presenza di uno dei vincitori, Marco D'Andrea, raccontava di come gli aveva suggerito la busta col tono di voce: «La 1, la 2, la 3...».

E Trisi precisava: «Lo sai quante patate ti costa a te?». Il dirigente, che fino a poco fa riferiscono gli esponenti del Pd era delegato da assessori e sindaco a replicare ai consiglieri di minoranza, si è dimesso alla fine della settimana scorsa. Il primo cittadino Masci ha parlato di gesto nobile e gli ha rinnovato «il mio personale apprezzamento come uomo e come professionista, unito al dispiacere per la sua decisione, che comprendo e rispetto».

Sospiri

Sospiri è già noto alle procure, visto che poche settimane fa è stato chiesto il rinvio a giudizio per concorso in turbativa d'asta nell’ambito della sanità locale. In questo caso, Trisi avrebbe organizzato un evento elettorale in favore di Sospiri presso Le Naiadi, facendolo pagare ad alcuni imprenditori amici e destinatari di commesse pubbliche comunali.

La società di De Leonibus, senza che fosse stato deliberato dall'organo sociale competente, ha messo 400 euro. Nelle intercettazioni si trova il rapporto tra Trisi e Sospiri. Sospiri viene menzionato in più circostanze, anche quando alla «tana delle tigri» discutono della gara collegata al Pnrr.

Dalla conversazione, riporta l’ordinanza, si capisce che è lo stesso Sospiri a essersi occupato della scelta della commissione aggiudicatrice . Direttamente tra di loro Sospiri e Trisi lo scorso novembre hanno discusso anche delle gare dell’Aca, e della presidente del Cda, Giovanna Brandelli. Trisi la critica. Sospiri dice: «Lei se ne vuole andare in regione? Mandiamola in regione!».

Il dirigente: «E dai! lo ti do il nulla osta subito!». Sospiri si limita a commentare la cena elettorale, pagata, dice, a sua insaputa: «Per quanto potessi sapere, la manifestazione non prevedeva un costo e nessuno infatti mi ha chiesto un pagamento al quale, altrimenti, avrei senza dubbio provveduto personalmente».

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