Domenica ci sarà il giorno conclusivo degli Stati generali del Movimento 5 stelle, una lunga elaborazione rinviata più volte che potrebbe portare a proposte decisive, ma di fatto a nessuna decisione. Lo spiegano dal Movimento 5 stelle.

Nelle scorse settimane sono stati eletti i 305 delegati regionali che sabato inizieranno a riunirsi nei tavoli tematici per redigere il documento finale. Il testo sarà elaborato sulla base dei testi preparati dai vari gruppi locali.

I temi sono organizzazione, idee e regole. Tra i punti all’ordine del giorno anche se mandare in pensione il sistema con il capo politico.

Il testo, spiegano dal Movimento, non verrà sottoposto alla votazione unica dei delegati, ma sarà un insieme di tutte le posizioni. Le parti quindi saranno già state precedentemente discusse e costituiranno di per sè la sintesi delle richieste di tutti i gruppi.

Questo, avvertono, non significa che non potranno esserci posizioni che andranno a modificare lo statuto, ma perché abbiano luogo è necessario ricorrere a tutti gli iscritti. Se si dovrà decidere se passare al collegio abbandonando il leader – oppure di passare a un leader appoggiato da un gruppo di consiglieri – ci dovrà essere un voto su Rousseau. Anzi due.

Se nel testo avrà la meglio una delle due nuove ipotesi, la modifica avverà in due passaggi: prima verrà chiesto agli iscritti su Rousseau se vogliono modificare lo statuto, e solo dopo che la maggioranza avrà dato il via libera si proporrà un voto direttamente sulla modifica.

Per intervenire sullo statuto, ricordano dal Movimento, è sempre necessario interpellare l’assemblea degli iscritti.

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