Il ministro sposa le tesi di Fratelli d’Italia definendo «cecchinaggio» le critiche alla nomina di Tagliaferri alla Ales. E sugli sgravi al cinema chiude il confronto
Contrordine compagni. Anzi, patrioti. Al ministero è cambiato il volto del ministro, dopo le dimissioni di Gennaro Sangiuliano, ma il suo erede, Alessandro Giuli, ha scelto lo stesso modello: approccio sprezzante e aggressivo. A parlare, ieri alla Camera, era Giuli ma sembrava di ascoltare Sangiuliano. Non è mancato l’inchino dell’ex direttore del Maxxi alle sorelle Meloni con la pubblica benedizione della nomina di Fabio Tagliaferri al vertice della Ales, società in house del ministero della Cu



