- «Se si fanno le primarie ci sarò», l’assessore alla Sanità della regione gioca d’anticipo sulla sfida del 2023. Nello scacchiere del Pd tutto è per aria, in ballo anche i futuri seggi per le elezioni politiche.
- «Metto a disposizione il lavoro che fin qui è stato svolto, non solo il contrasto della pandemia. La regione, dopo dodici anni, è uscito dal commissariamento della sanità. Oggi c’è chi parla di “modello Lazio”. Metto a servizio della coalizione questo lavoro nel segno di una continuità amministrativa».
- Si scalda a bordo campo anche Daniele Leodori. Zingaretti: «Per questi dieci mesi bisogna continuare a ben governare la regione. Tutti devono essere concentrati su questo obiettivo».
Un anno di campagna elettorale sfiancherebbe anche il più esperto marcialonghista, tanto più in un’epoca di emergenze, il Covid prima la guerra ora, che con i loro incerti possono trasformare dieci mesi in un’èra geologica, con tanto di estinzioni di specie e avvento di nuove. Ma il tempo non è la preoccupazione dell’assessore della Sanità del Lazio Alessio D’Amato, che è poco più che cinquantenne ma è un politico che ha scommesso sulla durata: da quando giovanissimo è segretario della sezione


