- Appena un giorno dopo aver ritirato in polemica i ministri della Lega dal voto sulla delega fiscale, il leader leghista è già costretto alla pace con Draghi. Il premier: «Ci vedremo nei prossimi giorni» ma «il governo va avanti».
- Letta riunisce la segreteria: «Nell’immediato non è nel nostro interesse che la Lega vada all’opposizione. Primo, perché la stabilità del governo e dunque del Paese è un valore in sé. Secondo perché più Salvini resta a bordo più si indebolisce».
- I colonnelli leghisti gelidi. Ma non ci sarà un nuovo Papeete. Stavolta la tentazione del voto anticipato è lo spauracchio di tutto il parlamento. A partire dai parlamentari leghisti.
Alle minacce di Salvini non crede più nessuno: la crisi era un bluff
06 ottobre 2021 • 21:09Aggiornato, 07 ottobre 2021 • 17:26