- Con un nuovo documento la Corte dei conti ha ricordato alla società Anas, alla sua capogruppo Fs e al ministero delle Infrastrutture che l’allungamento ventennale della concessione per l’azienda delle strade non è possibile
- Anas e Ferrovie hanno implicitamente risposto approvando come se niente fosse i rispettivi bilanci per l’anno 2021 nei quali vengono conteggiati gli effetti positivi della inesistente proroga
- Ignorando volutamente le indicazioni dei magistrati contabili, nella relazione al bilancio le Fs dicono di aver effettuato dei test interni specifici e di aver concluso in base a essi che va tutto bene
La Corte dei conti ribadisce in un nuovo documento che l’allungamento della concessione statale all’Anas scade nel 2032 e non è prolungabile di venti anni, ma Anas e Fs invece di ottemperare a questa indicazione tirano dritto. Considerano la proroga come acquisita e approvano i rispettivi bilanci 2021 conteggiando gli effetti positivi che essa incorpora e sulla base di questo presupposto irrealistico registrano un utile di 193 milioni di euro la capogruppo Fs, meno di 200 mila euro la controlla



