- Si scioglie il ghiaccio fra la corrente di Orlando e l’ex vicepresidente dell’Emilia-Romagna che domani organizza la sua kermesse a Roma.
- Polemiche dei riformisti sui saggi considerati troppo di sinistra. Ceccanti: «L’assemblea deve cambiare il Manifesto del 2007 o deve azzerarlo?». Stiamo a un passo dalla segnalazione di una procedura illegittima. Che potrebbe persino far saltare tutto il banco.
- Gori paventa l’abbandono in caso di vittoria di Schlein. Guerini: «Ma no, nessuno se ne deve andare ma bisogna evitare una 'deriva minoritaria».
La cortina di diffidenza, se non proprio di ghiaccio, che c’era fra Elly Schlein, l’ex civatiana movimentista e quasi sardina, e l’area della sinistra laburista socialdemocratica e molto partitista, ha cominciato a sciogliersi durante un colloquio fra lei e Andrea Orlando, due giorni fa, in un corridoio riparato della Camera. Vis à vis, riservato, ma comunque fatto trapelare ai cronisti. Giovedì sera poi se n’è riparlato in un seminario della sinistra del Pd, organizzato dal vicesegretario Pe



