Il presidente del consiglio Giuseppe Conte si è espresso, questa mattina si è dimesso, e in serata ha fatto un post su Facebook: «Le diffuse sofferenze dei cittadini, il profondo disagio sociale e le difficoltà economiche richiedono una prospettiva chiara e un governo che abbia una maggioranza più ampia e sicura».

È il momento «che emergano in Parlamento le voci che hanno a cuore le sorti della Repubblica», ha scritto.

Lo scopo di Conte

Il premier ha spiegato la sua mossa: «Le mie dimissioni sono al servizio di questa possibilità: la formazione di un nuovo governo che offra una prospettiva di salvezza nazionale». Come nel discorso alla Camera e al Senato, il premier dimissionario ha chiesto ancora una volta un’alleanza europeista: «Serve un’alleanza, nelle forme in cui si potrà diversamente realizzare, di chiara lealtà europeista, in grado di attuare le decisioni che premono, per approvare una riforma elettorale di stampo proporzionale e le riforme istituzionali e costituzionali, come la sfiducia costruttiva, che garantiscano il pluralismo della rappresentanza unitamente a una maggiore stabilità del sistema politico».

L’esecutivo come chiesto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella continuerà a seguire gli affari correnti: «Per parte mia, anche in queste ore continuerò a svolgere gli affari correnti fino all’insediamento del nuovo governo. Continuerò a svolgere il mio servizio al Paese, con senso di responsabilità e con profondo impegno».

Ieri sera si era parlato di una possibile conferenza stampa, in mattinata erano circolate le ipotesi che il premier stesse preparando un video, in realtà il portavoce Rocco Casalino aveva smentito questa possibilità, anche se poi aveva cancellato anche il messaggio di smentita. Il messaggio era atteso.

Mercoledì pomeriggio partiranno le consultazioni al Quirinale. Conte vede tutte le possibilità, anche quella che dopo le consultazioni non venga riconfermato al suo posto: «L’unica cosa che davvero rileva, al di là di chi sarà chiamato a guidare l’Italia, è che la Repubblica possa rialzare la testa. Allora avremo vinto tutti, perché avrà vinto l’Italia. Quanto a me, mi ritroverete sempre, forte e appassionato, a tifare per il nostro Paese».

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