Italia

Arcuri e i suoi super stipendi di Invitalia nel mirino della guardia di finanza

LaPresse
LaPresse

Il 29 settembre le fiamme gialle, su delega della procura della Corte dei conti, hanno acquisito documenti per verificare l’eventuale danno erariale e capire se la società è esonerata dal rispetto dei tetti agli stipendi

  • A fine settembre, il 29 per l'esattezza, mentre Domenico Arcuri, commissario all'emergenza Covid-19, tesseva le lodi del nostro paese nel contrastare il virus e, implicitamente, le sue a Invitalia arrivava la Guardia di finanza.
  • Invitalia «avrebbe dovuto adeguare il compenso dell'amministratore delegato (…) a 192 mila euro». E, invece, si legge nell'atto di costituzione in mora «risulta dalla tabella che, nel corso del 2014, all'ad ( e dirigente) Arcuri Domenico è stato riconosciuto un compenso complessivo pari a 617 mila euro.
  • Arcuri ha ricevuto 1.467.200 euro in più rispetto ai limiti di legge.

A fine settembre, il 29 per l’esattezza, mentre Domenico Arcuri tesseva le lodi del nostro paese nel contrastare il virus e, implicitamente, le sue come commissario all’emergenza Covid-19, a Invitalia arrivava la Guardia di finanza. Invitalia è la società del ministero dell’Economia di cui Arcuri è amministratore delegato dal 2007 (anche se all’epoca si chiamava Sviluppo Italia). «Noi tutti siamo più bravi degli altri a gestire la tragedia», diceva il commissario. Nel frattempo i militari en

Per continuare a leggere questo articolo