Il presidente del Consiglio Mario Draghi interviene di nuovo alla Camera per le sue comunicazioni in vista del Consiglio europeo. Martedì ha ottenuto il via libera del Senato. Palazzo Madama ha infatti approvato la risoluzione approntata della maggioranza.

Tra i voti anche quelli del Movimento 5 stelle che fino a ieri mattina ha tenuto un Consiglio nazionale straordinario incerto sul da farsi. «L'Italia continuerà a lavorare con l'Unione europea e i nostri partner del G7 per sostenere l'Ucraina, ricercare la pace, superare questa crisi. Questo – ha sottolineato ieri Draghi - è il mandato che il governo ha ricevuto dal parlamento, da voi. Questa è la guida per la nostra azione».

In giornata, dopo giorni di critiche dei pentastellati al governo riguardo l’ipotesi di un invio di armi a Kiev, è arrivato l’allontanamento del ministro degli Esteri Di Maio dal Movimento e l’annuncio di una nuova formazione politica.

Durante la conferenza stampa in serata per spiegare la sua decisione, Di Maio ha fatto riferimento al conflitto: «Quando si ricevono gli endorsement degli aggressori dell’Ucraina non si risponde con il silenzio, ma con l'indignazione», ha detto. «Non possiamo stare dalla parte sbagliata della storia».

Annunciata la nascita del gruppo Di Di Maio

In apertura di seduta il presidente Roberto Fico ha annunciato la nascita del nuovo gruppo Insieme per il futuro e letto i cinquanta nomi di fuoriusciti Cinque stelle che ne faranno parte a Montecitorio. Uno, il 51esimo, proviene da Coraggio Italia. 

Molti assenti in aula 

In aula, durante le comunicazioni di Draghi, sono molti i deputati assenti, oltre cento. Intorno alle 12 parlerà il segretario del Pd Enrico Letta. Parlerà anche la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, arrivata in aula nel corso del dibattito. 

Ricciardi (M5S)

«C’è una forza politica che chiede la centralità del parlamento», dice il rappresentante del M5S Riccardo Ricciardi, che rivendica di aver parlato per primo della crisi energetica. Il grillino, che parla quasi come un rappresentante dell’opposizione, poi rassicura il premier: «L’azione del governo si può rafforzare, presidente, se lei prende un mandato chiaro del parlamento». 

Alle 14 alla capigruppo l’esordio dei “nuovi”

Alle 14 è convocata la riunione dei capigruppo alla camera. In questa occasione potrebbe fare il suo esordio il nuovo gruppo di Di Maio. Potrebbe invece non esserci il rappresentante di Coraggio Italia, la formazione di Toti e Brugnaro, che in questi giorni ha perso pezzi ed è scesa sotto la soglia del numero minimo per un gruppo autonomo. Un deputato è passato a Insieme per il futuro: Il 51esimo è Antonio Lombardo, già iscritto al gruppo Coraggio Italia.

La replica di Draghi

Alla fine del dibattito il presidente del Consiglio ringrazia la Camera, stavolta la sua replica è più vivace che al senato. Si rivolge all’unico deputato dell’opposizione di sinistra, Nicola Fratoianni (Sinistra italiana), e al collega di Art.1 Stefano Fassina,  assicurando che «l’Italia cerca la pace». «C'’ una fondamentale differenza tra due punti di vista: quello mio è che l’Ucraina si deve difendere, che le sanzioni e l’invio di armi servono a questo. L’altro punto di vista è diverso e sostiene che l’Ucraina non si debba difendere: dice no alle sanzioni, no all’invio di armi, “la Russia è troppo forte, perché combatterla? Lasciamo che l'Ucraina si sottometta”. E ancora: «La colpa della tragedia umanitaria che sta per abbattersi su coloro che hanno meno di tutti al mondo», non è delle sanzioni e dell’Europa, «no, la colpa è della Russia che ha dichiarato guerra all’Ucraina». Alla fine della replica, un lungo applauso sottolinea l’approvazione dell’aula. 

 

Scintille anche a destra

Qualche polemica in aula dal lato destro. La risoluzione di maggioranza «è una sorta di manuale Cencelli applicato alla geopolitica», «con condizionamenti al ribasso», ha detto la leader di FdI, Giorgia Meloni. «Presidente, lei non ha una maggioranza debole, non ha un sostegno debole. Questa assemblea e quest’aula ha dimostrato di essere dietro di lei politicamente e personalmente». 

M5s: siamo atlantisti ma

«Siamo atlantisti, ma è così grave dire che gli interessi economici tra Unione europea e Stati Uniti non coincidono?». Il capogruppo M5S Davide Crippa ha fatto un intervento tutto all’attacco: «La lunga guerra ha ripercussioni più gravi per l’Europa che per gli Stati Uniti e i cittadini sono i primi a pagare la guerra, serve una risposta collettive e unitaria», ha detto. Ma poi ha annunciato lo scontato voto positivo alla risoluzione. 

410 sì a Draghi

Il voto delle risoluzioni, a differenza di come era successo al senato, viene fatto per parti separati. Alla fine il testo della maggioranza passa con 410 favorevoli, 29 contrari e 34 astenuti.

© Riproduzione riservata