«Inizia un nuovo percorso, ma non ci sarà spazio per l’odio». Cosi il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha ufficializzato il suo addio al Movimento 5 stelle, dopo una giornata in cui la notizia è stata riportata da tutti i giornali e confermata dall’adesione di una cinquantina di parlamentari al suo nuovo gruppo.

E proprio davanti ai giornalisti, in una conferenza stampa convocata nella tarda serata di martedì, ha spiegato le sue ragioni: «Lascio il Movimento ed è una scelta sofferta, che mai avrei immaginato di dover fare», ha detto. «Lo ringrazio perché in questi anni mi ha dato tanto. Ma anch'io credo di aver dato il massimo».

Il sostegno a Draghi

Di Maio ha confermato il pieno sostegno al governo Draghi: «Quando ho iniziato l’esperienza di governo non conoscevo personalmente Draghi, abbiamo lavorato insieme su dossier delicati e per questo sono stato definito “draghiano”: faccio parte del governo Draghi e credo l'operato del nostro premier sia motivo di orgoglio. Continueremo a sostenerlo con lealtà, con le idee e con il massimo impegno che possiamo metterci».

«Quando si ricevono gli endorsement degli aggressori dell’Ucraina non si risponde con il silenzio, ma con l'indignazione», ha detto sempre Di Maio. «Non possiamo stare dalla parte sbagliata della storia». Secondo il ministro, le parole di alcuni dirigenti del Movimento hanno rischiato di indebolire l’Italia.

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