Per il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, «oggi quello che conta è lavorare, con il governo che c'è, anche se non è quello che vorremmo». Lo ha detto rispondendo al Corriere della Sera. Un’apertura forte che però esclude un governo di larghe intese: «Quello che posso escludere - dice Berlusconi - è la nostra partecipazione a un esecutivo con forze politiche incompatibili con noi». Altra cosa invece, che l'opposizione sia coinvolta. «In verità io ho chiesto più volte che siano invitate a collaborare tutte le migliori energie del Paese, non solo della politica, ma della cultura, dell'impresa, della scienza, del lavoro, in un grande sforzo collettivo per rispondere all'emergenza».

Il leader di Forza Italia si dice disponibile a votare lo scostamento di Bilancio in vista della legge di Bilancio: «A certe condizioni. Voteremo lo scostamento se servirà per esempio a dare immediato indennizzo a chi ha dovuto chiudere la propria attività, a pagare finalmente i debiti della pubblica amministrazione, a coprire un semestre bianco fiscale, sospendendo tutti i pagamenti verso lo Stato almeno per chi è in difficoltà».

Dopo la proposta del vice presidente, Antonio Tajani, di un doppio relatore per la Legge di Bilancio, il segretario del Pd ha risposto che si può discutere. Berlsuconi ha apprezzato: «ma devono servire fatti concreti e comportamenti coerenti».

Sulla collaborazione con il governo i partiti di centro destra al momento non hanno una posizione unitaria: «Se avessimo sempre la stessa opinione su ogni argomento non saremmo un’alleanza, saremmo un partito unico».

Quanto a un lockdown nazionale, il leader di Forza Italia non lo esclude: «è presto per rispondere. Il principio è giusto, quello che è sbagliato è la continua incertezza, sono i continui cambiamenti».

Berlusconi ha detto che la sua posizione verso la maggioranza non si è ammorbidita dopo che l’emendamento antiscalate che coinvolge anche Mediaset  è stato approvato al Senato. Il testo che è stato inserito nel decreto anti Covid è stato proposto dalla relatrice, del Pd, Valeria Valente e ha ricevuto il parere favorevole dell’esecutivo: «Il governo ha operato in totale autonomia».

Sulla norma deciderà la Commissione Ue. Una portavoce ha detto che una volta adottata valuterà «se è conforme alla legislazione europea». Una portavoce ha detto che «le autorità italiane devono assicurarsi che le leggi nazionali volte a proteggere il pluralismo dei media rispettino le libertà dei servizi e dei beni del trattato». Le misure nazionali per la protezione del pluralismo nel settore «devono essere proporzionate a tale obiettivo, tenendo conto anche dell'evoluzione del mercato e delle tendenze globali del settore».

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