- Alla fine è dovuto tornare lui, Silvio Berlusconi, costretto a togliere i panni del padre nobile in corsa per il Quirinale e a infilare ancora una volta quelli del federatore capace di tenere insieme le litigiose forze del centrodestra.
- A ispirare la discesa romana non è stata solo la richiesta di un incontro chiarificatore da parte di Meloni, ma anche e soprattutto una lunga e cordiale telefonata con palazzo Chigi.
- Intanto per gli azzurri in livello di tensione mai raggiunto alla Camera, moderato soltanto da una lettera formale di Berlusconi che indicava Paolo Barelli come capogruppo: Giacomoni si è ritirato (accontentandosi del ruolo di vice) e la nomina è andata in porto.
Alla fine è dovuto tornare lui, Silvio Berlusconi, costretto a togliere i panni del padre nobile in corsa per il Quirinale e a infilare ancora una volta quelli del federatore capace di tenere insieme le litigiose forze del centrodestra. Il disastro alle amministrative, con la sconfitta in tutte e cinque le grandi città al voto e altri disastri in centri minori ma significativi, ha disarticolato l’alleanza, con scontri sotterranei (e non solo) che hanno messo in discussione anche l’ultima de



