Italia

Berlusconi rimane ancora la grande linea di frattura del paese

Tutto quello che c’è da sapere sulla corsa al Quirinale, fra suggestioni della stampa, ambizioni, calcoli, tattiche e assenza di manovre dei protagonisti. Monte Cavallo, la rubrica quotidiana sull’elezione del prossimo capo dello stato

  • Nuova divisione fra curve di tifosi: anche per l’elezione del capo dello stato ci si schiera sulla candidatura di Silvio Berlusconi. Il Fatto e Libero fanno da capofila alle due fazioni, pro e contro il Cav.
  • Depositata la legge di alcuni senatori Pd per vietare il bis dello stesso presidente. Una manovra per spingere Sergio Mattarella al secondo mandato? C’è chi lo pensa.
  • La guerra dei borsini: dalle scelte si capiscono le preferenze delle varie testate per i diversi candidati quirinabili. Mario Draghi, primo per il Corriere, non c’è nell’elenco del Fatto. Il Foglio comincia con la conta: 1.007 i grandi elettori.

L’Italia è proprio il paese che ama dividersi in due. Da sempre. Già nella Firenze di Savonarola c’erano i Piagnoni contro gli Arrabbiati. Pensate come ci si è divisi sul Covid: no-vax contro sì-vax. E anche la corsa al Quirinale non può sfuggire alla logica della divisione manichea, soprattutto quando si parla di Silvio Berlusconi. La raccolta di firme, uguale e simmetricamente opposta, del Fatto quotidiano e di Libero rientra in questa voglia di polarizzazione, spinta fra l’altro dai social

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