È stato approvato nella notte l’emendamento al decreto milleproroghe che reinserisce nel testo che sarà approvato settimana prossima alla Camera il bonus per l’assistenza psicologica. La misura può contare su un finanziamento di 20 milioni di euro.

La riformulazione della modifica proposta dai parlamentari raggruppa le proposte di M5s, FdI e Pd che volevano reintrodurre il bonus che era previsto già nella legge di bilancio, da cui era saltato all’ultimo. Il testo finale prevede due stanziamenti da 10 milioni, uno diretto a rimpolpare il personale delle strutture pubbliche e l’altro a disposizione per il finanziamento di un ciclo di sedute da psicoterapeuti privati iscritti all’albo.

Il deputato Pd Filippo Sensi, che ha lavorato a lungo per l’approvazione dell’iniziativa, ha annunciato l’approvazione con un post su Twitter questa notte. 

Si tratta di un compromesso tra chi vorrebbe spingere la salute pubblica ed evitare di finanziare i privati e chi ritiene che per affrontare il surplus di disagi psicologici che si sono creati durante la pandemia l’equipaggiamento delle strutture statali vada integrato con il lavoro dei privati. 

La struttura del provvedimento

Con i soldi della prima tranche, quelli diretti alla sanità pubblica, si prevede di assumere nuovi professionisti sanitari e assistenti sociali. Lo scopo è anche potenziare l’assistenza sociosanitaria per chi ha disturbi mentali, ma il senso della norma è rendere disponibile l’assistenza anche «in assenza di una diagnosi di disturbi mentali e per fronteggiare situazioni di disagio psicologico, depressione, ansia, trauma da stress». 

Per quanto riguarda il bonus utilizzabile con gli specialisti privati, invece, è previsto un tetto Isee di 50mila euro e un contributo massimo di 600 euro. In base ai calcoli del ministero dell’Economia, il denaro è sufficiente per garantire ai circa 16mila beneficiari raggiungibili con lo stanziamento un ciclo da 12 sedute, considerato che la tariffa minima dei terapeuti è di circa 50 euro a seduta. 

Ora il testo passa all’aula di Montecitorio. Per l’approvazione venerdì il governo farà richiesta di voto di fiducia, la votazione avrà luogo settimana prossima. Poi il testo che contiene il bonus passerà al Senato per l’approvazione definitiva. 

Per far rientrare il provvedimento in una delle prossime leggi da approvare era anche partita una petizione su change.org che aveva superato le 300mila firme.

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