- Giovedì sera allo scontro tra Giancarlo Giorgetti e Matteo Salvini il presidente federale e fondatore della Lega Umberto Bossi non è stato invitato: il senatore non vuole esprimersi, ma dai territori filtra disappunto.
- Anche perché i due avversari interni hanno dibattuto anche di temi chiave come la collocazione nel panorama politico europeo e italiano del partito: questioni tutt’altro che secondarie che Bossi ha dovuto apprendere da agenzie stampa e racconti.
- Ora l’attesa è per l’assemblea di partito di dicembre, che dovrebbe trasformarsi nel secondo capitolo dello scontro tra i due dirigenti più quotati. In quell’occasione il presidente non potrà mancare e dirà la sua.
Giovedì sera, alla riunione del Consiglio federale della Lega, il fondatore Umberto Bossi non c’era. Non è neanche stato invitato: eppure, in quanto presidente federale è di diritto membro del gruppo che si è riunito in Sala Salvadori. Una decisione che il senatore ha naturalmente notato, ma sulla quale non vuole esprimersi. «Un brutto gesto, anche se lui che è un signore non vuole entrare nel merito per non seminare zizzania», spiega chi lo conosce. Anche perché lo scontro tra Matteo Salvini e



