Nelle intercettazioni le prove dell’esame fasullo di Luis Suarez, due docenti si confidano a vicenda: «Non spiccia una parola d’italiano...ma con 10 milioni di stipendio a stagione non glieli puoi far saltare».

Un’inchiesta della guardia di finanza e della procura di Perugia potrebbe far saltare l’operazione di calciomercato più attesa del 2020. Luis Alberto Suarez, meglio noto come Luis Suarez, il bomber del Barcellona che sognava la Juventus, ha un grosso problema. La guardia di finanza ha riscontrato irregolarità nella prova d’italiano, necessaria a ottenere la cittadinanza italiana, requisito necessario per l’arrivo di Suarez a Torino e farlo diventare il perno dell’attacco bianconero insieme a Cristiano Ronaldo. La Juve, infatti, ha già raggiunto il numero di giocatori extra comunitari e dunque non potrebbe ingaggiarne altri. Da qui l’idea di sfruttare le parentele e le radici oriunde del bomber uruguaiano per ottenere il passaporto italiano. La stessa cittadinanza, come ha raccontato sul Domani la scrittrice Igiaba Sciego, impossibile da ottenere per immigrati che vivono, lavorano, soffrono e pagano le tasse da anni qui nel nostro Paese.

Ora, oltre la beffa, il danno: «Dalle attività investigative è risultato che gli argomenti oggetto della prova d’esame sono stati preventivamente concordati con il candidato e che il relativo punteggio è stato attribuito prima dello svolgimento della stessa, nonostante sia stata riscontrata dai docenti dell’Ateneo, una conoscenza elementare della lingua italiana», scrive il procuratore Cantone.

«Per dirtela tutta… abbiamo concordato quello che gli farà l'esame...quindi mi ha detto guarda fagli scegliere ste due immagini», è un’altra intercettazione contenuta nel decreto di perqusizione firmato dalla procura.

La scoperta della scorciatoia usata da Suarez, si inserisce nell’ambito, di un’indagine più ampia sull’università per stranieri di Perugia. La guardia di finanza del capoluogo umbro sta perquisendo la sede dell’ateneo e ha notificato avvisi di garanzia con le ipotesi di reato di rivelazione di segreto d’ufficio e falso ideologico.

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