È stato diffuso oggi il piano del Commissario straordinario, generale Francesco Paolo Figliuolo, per l’esecuzione della campagna vaccinale nazionale. Il documento, elaborato in linea con il Piano strategico nazionale del ministero della Salute, fissa le linee operative «per completare al più presto la campagna vaccinale» si legge nel comunicato di Palazzo Chigi. L’obiettivo è raggiungere l’80 per cento della popolazione entro settembre. Il documento considera comunque l’immunità di gregge con tre possibili soglie: 80–70–60 per cento, calcolata su tutta la popolazione (60 milioni circa, 51 milioni la popolazione vaccinabile escludendo i minori di 16 anni). Ad oggi sono state approvvigionate 7,9 milioni di dosi, che si raddoppieranno entro le prossime tre settimane. Entro la fine di giugno è previsto l’arrivo di altre 52 milioni di dosi circa, mentre ulteriori 84 milioni sono previste prima dell’autunno.

L’aumento delle vaccinazioni

I due pilastri sono la distribuzione e l’incremento delle somministrazioni giornaliere. La governance sarà accentrata a fronte di una esecuzione decentrata, con una catena di controllo «snella». Secondo quanto comunicato dal governo, approvvigionamento e distribuzione, attraverso costante contatto della struttura commissariale con tutti gli stakeholder, raggiungeranno a regime il numero di 500 mila somministrazioni al giorno su base nazionale, triplicando il numero giornaliero medio di vaccinazioni delle scorse settimane, pari a circa 170 mila. Oltre all’incremento delle dosi, ci sarà il monitoraggio costante dei fabbisogni.

Inoltre verrà costituita una riserva vaccinale pari a circa l’1,5% delle dosi, per fronteggiare con immediatezza esigenze impreviste, e, in caso di criticità, prevedendo l’impiego di rinforzi del Dipartimento di Protezione Civile e della Difesa. Si interverrà inoltre anche secondo il principio del punto di accumulo, concentrando le risorse necessarie verso aree cluster e di piccoli dimensioni in stato di particolare necessità. Il monitoraggio comprenderà anche l’analisi coordinata delle disponibilità manifestate «da numerose realtà del sistema paese», al fine di indirizzare al meglio le risorse.

Verranno incrementati anche punti vaccinali. Verrà dato impulso all’accordo per impiegare medici di medicina generale (fino a 44 mila), odontoiatri (fino a 60 mila), medici specializzandi (fino a 23 mila). Si potrà far ricorso – tramite accordi in via di finalizzazione - anche ai medici della Federazione Medico Sportiva Italiana, ai medici competenti dei siti produttivi e della grande distribuzione, oltre che ai medici convenzionati ambulatoriali e ai farmacisti. Proseguirà, se necessario, specifica la nota, l’assunzione di medici e infermieri a chiamata, in aggiunta agli oltre 1700 già operativi. In caso di emergenza «scenderanno in campo anche team mobili».

Nuovi centri

Capitolo a parte è quello del potenziamento della rete vaccinale esistente che conta attualmente 1733 punti vaccinali (dato in crescita). Per l’allestimento di nuovi centri potranno eventualmente essere utilizzati siti produttivi, le aree della grande distribuzione, le palestre, le scuole, le strutture di associazioni e della Conferenza Episcopale Italiana. Verrà inoltre potenziata l’infologistica, con l’adozione in tempi brevi di soluzioni informatiche per l’ampliamento delle funzioni di prenotazione e somministrazione dei vaccini.

A livello operativo è stato istituito un tavolo permanente per verificare quotidianamente l’andamento delle attività sul terreno. Al tavolo, coordinato dalla struttura commissariale, partecipano la Protezione Civile, le Regioni e le Province autonome, con l’eventuale partecipazione di altri attori istituzionali e delle associazioni.

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