A palazzo Chigi l’incontro con Nordio sulla riforma costituzionale, pensando al referendum. Il parlamento elegge martedì 14 gennaio i quattro giudici costituzionali, unica certezza è la nomina di Marini
La giustizia è il terreno fertile in cui Giorgia Meloni intende radicare la prossima fase del suo governo. Lo dimostra l’attenzione in prima persona con cui si sta dedicando a due partite parallele ma convergenti: da un lato la nomina dei quattro giudici costituzionali mancanti; dall’altro la riforma costituzionale della separazione delle carriere. In attesa dell’esito per il referendum abrogativo della legge sull’autonomia differenziata. Le due questioni monopolizzeranno l’attività parlamentare



