In un post sul Blog delle stelle, il presidente dell'Associazione Rousseau, Davide Casaleggio, ha criticato la decisione di Facebook di bloccare l’account del presidente americano, Donald Trump, fino alla fine del suo mandato dopo che i sostenitori del repubblicano avevano assaltato il Congresso.  Casaleggio ha accusato il social fondato da Marck Zuckerberger di avere attutato una censura preventiva nei confronti di Trump ricordando che «negare la possibilità ad una persona di poter parlare è prerogativa del potere democratico costituito». 

«Facebook non è più indipendente»

 Il presidente di Rousseau ha poi accusato di Facebook di non essere più una «piattaforma software indipendente», ma di essersi tramutata in una «società editoriale prendendosi quindi la responsabilità di tutto quello che viene reso pubblico e specificando in ogni occasione perché un post è tollerato e un altro no». Casaleggio ha poi aggiunto che «si può non essere d’accordo con qualcuno e persino temerne le opinioni. Tuttavia la censura porta con sé conseguenze se erogata al di fuori del contesto democratico, in particolar modo se legata a milioni di persone che legittimamente scelgono di seguire una persona, soprattutto e ancora di più se fatta su uno strumento diventato centrale per il confronto delle idee». 

Un futuro di social politicizzati

Proseguendo la sua analisi, Casaleggio ha detto di ritenere che dopo decisioni del genere «i social network diventeranno di parte e le persone inizieranno a utilizzare i social network che meglio rappresentano le loro opinioni cristallizzando ancora di più qualunque tifoseria politica». Sul tema Casaleggio ha ricordato il successo del nuovo social media Parler all’interno del quale stanno convogliando gli statunitensi esclusi dal dibattito su Twitter e Facebook e in generale milioni di sostenitori di Trump. Il presidente di Rousseau si è poi chiesto: «Cosa sarebbe successo se a censurare un presidente statunitense fosse stato TikTok, il social media cinese?». Ricordando che quella tra i sociali rischia di diventare anche anche una divisione tra stati. 

La politica italiana e Trump

Casaleggio è stato uno degli ultimi esponenti della politica italiana a commentare quanto avvenuto negli Stati Uniti. I membri di Fratelli d’Italia e Lega hanno infatti condannato le violenze, ma allo stesso tempo hanno accusato la sinistra di usare doppi standard sulle protesta a seconda di che parte politica le porta avanti. Il Partito democratico ha invece chiesto al premier, Giuseppe Conte di essere più netto nella condanna su quanto avvenuto. Dura contro il premier anche Italia viva sempre più ai ferri corti con il premier accusato di essere un «alleato di Trump». 

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