Chiamare a testimoniare sul caso Gregoretti anche Luca Palamara, l'ex membro del Consiglio Superiore della Magistratura espulso dall’Associazione nazionale magistrati. L’avvocato Corrado Giuliano di AccoglieRete, parte civile nel caso che vede Matteo Salvini accusato di aver sequestrato 131 migranti impedendone lo sbarco sulle coste italiane, dopo aver annunciato l’intenzione lo scorso febbraio, ieri ha fatto richiesta formale che venga convocato dal Gup Nunzio Sarpietro.

La memoria di Salvini

Nella prima memoria difensiva di Matteo Salvini, ricorda l’avvocato, c’è una parte dedicata alle ormai famose chat di Palamara, quelle dove risulta un dialogo tra il giudice Paolo Auriemma e l’ex magistrato. Auriemma scriveva che tutti erano d’accordo con Salvini riguardo il blocco dei migranti, in riferimento al caso Diciotti, e Palamara  aveva risposto:  «Si, è vero, però lo dobbiamo perseguire».

Il gup, durante la deposizione dell’ex presidente del consiglio Giuseppe Conte dello scorso gennaio, ha chiesto all’ex premier se ci fosse realmente un qualche disegno per attaccare Salvini: «Lei aveva la delega fino a poco tempo fa ai servizi segreti, se è a conoscenza di, la risposta può essere si o no o nì, progetti di esponenti della magistratura o dello Consiglio Superiore della Magistratura contro determinati assetti politici e contro Salvini in particolare?». Conte, da quanto Domani ha potuto leggere nella trascrizione della deposizione, ha risposto: «Assolutamente no, a qualsiasi livello istituzionale, ivi compreso il comparto che lei ha citato dell'intelligence, e se qualcosa avessi saputo sarei andato prontamente a denunziarlo», per l’ex premier «sarebbe inaccettabile che ci fosse qualche apparato dello Stato o singoli persone, funzionari che hanno una responsabilità pubblica che possano pensare addirittura per finalità politiche o possano denunziare e acclarare intenti persecutori. Su questo può star certo che se avessi soltanto orecchiato qualcosa mi sarei mosso di conseguenza».

«Importanti interrogativi»

 Dal caso Palamara, scrive Giuliano nella memoria depositata ieri per chiedere che venga convocato, «emergono inquietanti profili di orientamento della giurisdizione in relazione agli indirizzi correntizi interni alla magistratura nelle sedi istituzionali e giudiziarie che si sono occupate dell’odierno giudizio, sia nel senso del non luogo a procedere che in quello del rinvio a giudizio».

La testimonianza di Palamara, in un senso o nell’altro, per l’avvocato avrà «riflessi importanti sulla tenuta di credibilità delle nostre istituzioni di giustizia e di tutti i suoi attori principali, magistratura, Avvocatura, Anm e Csm, tenuto conto della lente di lettura che offre l’intervista del dr. Luca Palamara, e del clima nel quale si sono consumate le fasi del procedimento odierno». Restano sul tavolo «importanti interrogativi» che «meritano ogni più scrupolosa indagine».

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