«Farò il mio intervento in aula». Così Matteo Salvini prima dell'inizio dell'udienza preliminare nell'aula bunker del carcere Bicocca a Catania per il processo a suo carico relativo alla vicenda Gregoretti. Sono stati ascoltati l’ex ministro dei trasporti Danilo Toninelli e l’ex ministra della difesa Elisabetta Trenta. Non il premier Giuseppe Conte, che verrà ascoltato a Roma. Il giudice per l’udienza preliminare, Nunzio Sarpietro, ha deciso che Conte sarà sentito il 28 gennaio alle ore 10, a Palazzo Chigi.

Il leader della Lega prima dell’udienza ha voluto parlare con i giornalisti: «Il governo che ha seguito ha continuato sulla stessa rotta, quindi sono curioso di sentire cosa dicono oggi Toninelli, Trenta e cosa diranno Conte e Di Maio e tutti gli altri ministri che con me condividevano questa scelta di civilità». Nel 2019 l’allora ministro dell’Interno impedì lo sbarco di 147 migranti. Dopo di lui, ha detto Salvini, «Ci sono stati morti, annegati e diritti negati». Riguardo l’aula bunker ha detto: «Siamo in un'aula bunker che di solito ospita processi per mafia».

Salvini è a Catania insieme all’avvocata ed ex ministra della pubblica amministrazione Giulia Bongiorno. Bongiorno prima di entrare ha detto: «Il video in cui il premier Giuseppe Conte parla del governo e del ruolo dell'esecutivo nella decisione sugli sbarchi in Italia di migranti come idea condivisa è allegato alla memoria che è stata prodotta dalla difesa».

Conte, a differenza degli allora ministri Danilo Toninelli e Elisabetta Trenta, ha deciso di non andare. ll presidente del consiglio si è avvalso del secondo capo dell'articolo 205 del Codice di procedura penale che, per il suo ruolo, gli ha permesso di chiedere di «essere esaminati nella sede in cui esercitano il loro ufficio, al fine di garantire la continuità e la regolarità della funzione cui sono preposti».

La conferenza stampa

Subito dopo l’udienza, conclusasi intorno a mezzogiorno, Salvini ha tenuto una conferenza stampa. Nel corso dell’udienza, ha raccontato, «ha parlato di vite». Ha dato i dati, dicendo che nel corso del suo dicastero sono diminuiti del 52 per cento i dispersi, e sono «stati azzerati i cadaveri, da 83 a 4». Per lui «abbiamo salvato vite, abbiamo applicato una linea comune». Il 28 gennaio «Palazzo Chigi si trasformerà in un Tribunale, perché sarà interrogato». Il premier non è indagato. 

«Io mi sono permesso di ricordare due passaggi rilevanti: le dichiarazioni del presidente Giuseppe Conte che disse che per quanto riguarda le collocazioni abbiamo sempre lavorato noi, io e il ministro degli esteri, e quindi consentire poi lo sbarco. Per me il processo finisce qui».

Salvini ha poi tirato in ballo l’attuale ministra dell’Interno Luciana Lamorgese: «Il 29 ottobre dell’anno scorso ha fatto aspettare 10 giorni la Ocean Viking prima di permettere lo sbarco»

La pubblica accusa «teoricamente mi accusa, ma è quella che dice Salvini non ha fatto nulla. La pubblica accusa dice che non c’è reato, la difesa è la difesa. Il ruolo della pubblica accusa lo sostiene Legambiente. Lascio a loro come vengano usati i loro fondi».

Il 28 gennaio «saremo a Roma, il 9 gennaio saremo a Palermo». Per l’udienza riguardante l’analogo processo Open Arms.

Salvini ha raccontato che Toninelli avrebbe dichiarato al giudice di non ricordarsi come aveva votato al Senato quando è stato deciso che Salvini non avrebbe evitato il processo. Per Toninelli Salvini ha cercato di scaricare le responsabilità.

La ministra Trenta invece, ha detto Salvini, «è stata corretta, a differenza dal precedente smemorato». Da Conte «mi aspetto la verità». Salvini ha poi allontanato un’ipotesi di elezioni prima di marzo e finché «gli ospedali saranno pieni» ma non le ha escluse del tutto. Il semestre bianco, in cui non si potranno tenere elezioni per il rinnovo del presidente della Repubblica nel 2022, partirà a luglio, prima di allora «mai dire mai».

Open Arms

Oggi avrebbe dovuto celebrarsi anche l’udienza preliminare del processo di Palermo per il caso Open Arms, ma è stata rinviata al 9 gennaio per la coincidenza delle due udienze. Lo ha reso noto la Ong precisando che la vicenda si riferisce ai fatti accaduti nell'agosto del 2019, quando il rimorchiatore dell'organizzazione, l’Open Arms, dopo aver soccorso 162 persone durante tre diverse operazioni di salvataggio, rimase 22 giorni di fronte alle coste di Lampedusa prima che venisse concesso un porto di sbarco. «Oltre a noi, molte le associazioni presenti oggi a Palermo che chiederanno di costituirsi parte civile, tra queste Asgi, Giuristi Democratici, Legambiente, Cittadinanza Attiva».

Contro di loro il leade della Lega ha aggiunto: «Una nave spagnola che aveva operato in acque maltesi ed era venuta in Italia. Il ministro Danilo Toninelli aveva chiamato la Spagna».

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