Una puntata pilota che è «un capolavoro». La valutazione sul prodotto di Adriano Celentano proposto da Claudia Mori all’amministratore delegato della Rai Giampaolo Rossi è firmata niente meno che da Gianmarco Mazzi, sottosegretario alla Cultura del governo Meloni e amico d’infanzia di Mori e Celentano. 

La dichiarazione della moglie di Celentano è l’ultimo sviluppo di un acceso botta e risposta tra Mori e la Rai. In mattinata, la cantante aveva scritto all’ad di viale Mazzini per chiedere conto degli sviluppi dell’incontro con Rossi, a cui aveva proposto un nuovo programma con il Molleggiato come protagonista. «La Rai è interessata al ritorno di Celentano? Mesi fa, ci siamo incontrati lei ed io a Milano al Clan dove le ho presentato il lavoro di Adriano. Lei dimostrò grande interesse e decidemmo di rivederci entro pochi giorni», scrive Mori, lamentando di non aver più avuto notizie da allora. 

Nel pomeriggio l'azienda ha replicato. «Per noi sarebbe un sogno rivederlo in Rai. Per questo la sollecitazione della signora Claudia Mori la facciamo nostra», si legge in una nota firmata da Rossi. «Ma vogliamo un rientro all’altezza della sua leggenda perché diventi un momento di festa per tutto il pubblico italiano. E se Adriano vorrà, lo accoglieremo a braccia aperte anche nel prossimo Festival di Sanremo».

Dall’azienda filtra che l’intenzione sarebbe quella di proporre eventualmente un’idea diversa dal «solo repertorio d’archivio», come lo chiama l’ad nella nota. Il fatto è che Celentano non si vede in Rai dal 2019 e c’è chi non considera probabile che il cantante abbia ancora voglia di imbarcarsi in una nuova produzione a cui partecipare in prima persona davanti a un pubblico, tantomeno partecipare alla prossima edizione del festival. 

Il ruolo di Mazzi

A colpire però, in una trattativa normale, per quanto esibita pubblicamente, tra un artista e un’azienda potenziale cliente, è un riferimento che ritorna in entrambi i messaggi di Mori, quello a Mazzi. Nella prima lettera, la moglie di Celentano scrive che il sottosegretario era presente al Clan durante l'incontro con l’ad, nella seconda arriva addirittura a raccontare la reazione di Mazzi al prodotto in discussione. 

«Eravamo d'accordo che ci saremmo visti con Adriano la settimana successiva per organizzare la proiezione e visionare le 4 puntate, una delle quali vista da Gianmarco Mazzi e da lui apprezzata tanto da definirla, pensi: "Capolavoro"!», dice Mori. Che continua: «Questa volta lei avrebbe superato anche Fabrizio del Noce che si dimise dopo aver visto la prima puntata di Rockpolitik, mentre lei non ha ancora visto nulla e già si è preoccupato e ha rifiutato di vedere il suo lavoro». 

Resta il dubbio in qualità di cosa fosse al tavolo Mazzi. Secondo il curriculum pubblicato sul sito del ministero della Cultura, Mazzi «dal 1992 cura l’attività artistica e televisiva di Adriano Celentano». A seguire, l’elenco di tutti gli eventi e le trasmissioni che ha organizzato per conto del Molleggiato, l’ultimo tra il 2018 e il 2020, quando con il cantante cura il progetto del film in animazione Adrian.

A domanda diretta lo staff del sottosegretario spiega che Mazzi non svolge più attività di agente, né per Celentano-Mori né per altri (in passato aveva seguito anche Massimo Giletti). Non è però chiaro in che ruolo fosse al Clan assieme a Mori e Rossi. Senz’altro, citare il giudizio di un sottosegretario di governo in un messaggio diretto all’amministratore delegato di un’azienda permeata dalla maggioranza come la Rai attuale sembra avere un significato che va oltre la valutazione positiva. 

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