Sarebbe Luca Ciriani, uno degli uomini più fidati di Giorgia Meloni, è stato indicato dalla leader come ministro per i Rapporti con il parlamento. Friulano, classe 1967, è un esperto conoscitore dei meccanismi del parlamento e ha gestito con grande sicurezza il gruppo dei Fratelli d’Italia nella XVIII legislatura, quando, dall’opposizione, ha coordinato lunghe sedute in cui l’ostruzionismo del partito di destra ha trascinato in lunghe discussioni la maggioranza del Conte II e del governo Draghi.

La storia politica

Ciriani, il cui fratello Alessandro è sindaco di Pordenone, si avvicina al Msi già in gioventù, quando frequenta l’università di Trieste, dove si laurea in lettere. Aderisce ad Alleanza nazionale e nel 1995 comincia la carriera politica da consigliere comunale a Fiume Veneto. Nel 1998 diventa consigliere regionale e nel 2003, dopo le nuove elzioni, è capogruppo di An in Consiglio.

Nel 2008 aderisce al Pdl e viene scelto come vicepresidente di Regione da Renzo tondo. Rieletto nel 2013, lascia presto il PdL per aderire nel 2015 a Fratelli d’Italia, che nel 2018 lo porta in parlamento grazie alla vittoria nel collegio uninominale di Udine. Tenta la via dell’Europa, ma nel 2019 non viene eletto. Ritornato al Senato quest’anno, è stato confermato capogruppo a palazzo Madama.

Ciriani non lesina apprezzamenti a uno storico alleato di Meloni come il premier ungherese Viktor Orbán: «Combatte l’invasione dei clandestini. È un amico del nostro partito».

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