Anche le parole possono uccidere. Hanno fatto male a me,alla mia famiglia e alla memoria di mio fratello Stefano. Fermare l’onda degli odiatori di professione è un dovere. Diffondere odio e falsità può ricadere nel’alveo del diritto di critica
- Sono spesso vittima per le battaglie che conduco di attacchi violenti sui social. «Mitomane, ti sei arricchita con la morte di tuo fratello Stefano», è l’ultima offensiva che mi hanno rivolto gli odiatori di professione.
- Ho denunciato ma per la procura non c’è reato. È diritto di critica, ha scritto il magistrato
- Non è una questione personale, se tolleriamo il linguaggio rabbioso, violento, impregnato di odio mettiamo a rischio la nostra stessa società. Si diffonde una cultura dell’aggressione personale che può sconfinare in azioni illecite
Ci sono momenti della tua vita caratterizzati da una svolta che ne stravolge il corso per sempre. Spesso accade e non te ne rendi conto, anche se l’evento che ha prodotto il cambiamento è dato da un fatto doloroso slegato dalla tua volontà. La sofferenza che improvvisamente devasta il tuo cuore riempie di adrenalina il cervello. Tu non sarai mai più quella di prima. In quei momenti non ne sei consapevole ma sarai un’altra persona che finirà addirittura per sorprenderti. Nel bene e nel male. Il



