- La chiesa richiama la responsabilità del governo a occuparsi in primo luogo della povertà e del disagio sociale, accresciuti dopo gli anni della pandemia da coronavirus e ulteriormente aggravati dalla crisi energetica in corso.
- Secondo l’Istat il contributo dato dal reddito di cittadinanza a chi versava in condizioni di indigenza è stato importante, mentre il criterio dell’“occupabiltà” per la sua riduzione rischia di essere fuorviante e di colpire chi non è in grado di rientrare in un circuito lavorativo
- La Cei propone un confronto al governo insieme ad altri attori sociali, per riformare il Rdc, che va ampliato verso i destinatari più bisognosi e va affiancato da altri strumenti di inclusione e sostegno sociale formativi e professionali.
La chiesa vuole aiutare Meloni a salvare il reddito di cittadinanza
07 dicembre 2022 • 20:02