Le promesse mancata su Ilva e Tap, le faide interne, l’incapacità di costruire un partito sul territorio: la sconfitta del partito in una delle sue regioni simbolo è una lezione per tutto il Movimento
- Il Movimento 5 Stelle ha subito una sconfitta storica in una delle regioni in cui era più forte
- Tra le cause ci sono i conflitti tra partito locale e nazionale, il tradimento delle promesse e le difficoltà nel costruire una struttura territoriale
- Ora la Puglia può diventare un esempio da cui ripartire o un’anticipazione di quello che attende il Movimento in futuro
Alla chiusura dei seggi, il pomeriggio del 21 settembre, i leader del Movimento 5 stelle avevano due speranze: che il Sì vincesse con un ampio margine e che la prevedibile sconfitta alle elezioni regionali venisse contenuta entro proporzioni accettabili. Al termine dello spoglio dei voti i Sì avevano vinto con il 70 per cento, ma nelle regioni il voto si è rivelato un disastro. In nessuna di queste la sconfitta è stata più grave e dolorosa che in Puglia, storico serbatoio di voti e sede di batt



