Confindustria vuole imporre per legge il Green pass sui luoghi di lavoro: «Abbiamo avviato un'interlocuzione con il governo ai fini di una soluzione normativa» conferma l’associazione di viale dell’Astronomia. Adesso si aspetta la reazione dei sindacati e dell’esecutivo.

Il dibattito

Mentre si parla di discoteche e ristoranti, il dibattito su tutto il resto deve ancora cominciare, ma la proposta è stata annunciata dalla direttrice generale Francesca Mariotti con una mail interna alle associazioni territoriali e di categoria: «Al fine di tutelare tutti i lavoratori e lo svolgimento dei processi produttivi nel pieno rispetto delle libertà individuali, – si legge - Confindustria ha proposto l’estensione dell’utilizzo delle certificazioni verdi - cd. green pass - per accedere ai contesti aziendali/lavoristici, avviando interlocuzioni con il Governo ai fini di una soluzione normativa in tal senso».

La proposta, prosegue, «costituisce, insieme alla disponibilità alla vaccinazione nei luoghi di lavoro, un ulteriore contributo delle imprese per la tutela della salute pubblica».

La minaccia sullo stipendio

La lettera è stata anticipata dal quotidiano Il Tempo, che ha notato come la mossa con il fine di garantire la sicurezza sul luogo di lavoro, arriverebbe a mettere a rischio lo stipendio dei dipendenti. Il certificato verde viene rilasciato ai soggetti immuni, quindi protetti dalla vaccinazione, o che hanno avuto il Covid o con un tampone negativo eseguito da non più di 48 ore: «L’intento – prosegue la mail della direttrice – è quello di consentire ai datori di lavoro di richiedere l’esibizione di una certificazione verde valida ai fini di regolare l’ingresso nei luoghi di lavoro e/o lo svolgimento delle mansioni lavorative dei vari soggetti», e il datore di lavoro, «ove possibile, potrebbe attribuire al lavoratore mansioni diverse da quelle normalmente esercitate, erogando la relativa retribuzione», ma, qualora ciò non fosse possibile «il datore dovrebbe poter non ammettere il soggetto al lavoro, con sospensione della retribuzione in caso di allontanamento dell’azienda». Niente certificato, niente paga. «Le interlocuzioni sono ancora in corso e sarà nostra cura offrirvi aggiornamenti in tempo utile», conclude Mariotti.

Il rapporto con i dipendenti

Per Mariotti «l’esibizione di un certificato verde valido dovrebbe rientrare tra gli obblighi di diligenza, correttezza e buona fede su cui poggia il rapporto di lavoro». Attualmente è escluso che il governo inserirà la misura nel prossimo decreto legge che dovrà stabilire l’utilizzo del Green pass all’interno dei confini italiani, bisognerà capire fino a che punto verrà presa in considerazione la proposta di fronte all’aumento dei contagi, e soprattutto nel corso della conversione in legge in parlamento.

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