I pm di Roma accusano il capo della magistratura amministrativa di aver fatto pressioni per favorire l’amica Giada Giraldi. L’ipotesi di reato è induzione indebita. Iscritto anche l’avvocato Piero Amara, dalle cui dichiarazioni è nata l’inchiesta. Il giudice si difende «Non lo conosco, è solo una calunnia»
- I pm di Roma hanno iscritto Filippo Patroni Griffi, presidente del Consiglio di Stato, nel registro degli indagati. L’ipotesi di reato è induzione indebita: avrebbe fatto pressioni su un avvocato per favorire un’amica, Giada Giraldi.
- Anche Piero Amara è indagato per lo stesso reato. Secondo le sue dichiarazioni, Patroni Griffi gli avrebbe chiesto durante un incontro a un ristorante di non licenziare la donna, assunta tempo prima su richiesta di Fabrizio Centofanti.
- Delle due l’una: o Amara mente e rischia la calunnia, o Patroni Griffi ha davvero abusato della sua posizione al Consiglio di Stato. I magistrati propendono, per ora, per la seconda ipotesi. Ma la vicenda non è ancora chiusa.
Gli scandali della magistratura italiana sembrano non avere fine. La procura di Roma ha infatti iscritto nel registro degli indagati il presidente del Consiglio di stato, Filippo Patroni Griffi. Ex ministro del tempo del governo Monti, il capo del più importante organo della giustizia amministrativa è indagato per induzione indebita «a dare o promettere utilità». Perché nel 2017, quando era presidente della quarta sezione di palazzo Spada, avrebbe indotto l'avvocato Piero Amara (indagato con



