I Cinque stelle e Giuseppe Conte sono in attesa. A giorni i sette saggi (Luigi Di Maio, Vito Crimi, Stefano Patuanelli, Davide Crippa, Ettore Licheri, Tiziana Beghin e Roberto Fico) dovrebbero consegnare una versione rivista dello statuto alla comunità del Movimento per far convergere tutti sul rilancio.

Le speranze si concentrano tutte sull’ultima mediazione, come alternativa si vede all’orizzonte solo la scissione, con la prospettiva di creare due partiti paralleli che si spartiscano l’attuale consenso del Movimento. Per il sondaggista Nicola Piepoli la formazione unita ha la possibilità di raggiungere il 16 per cento dei consensi, percentuale che si dimezzerebbe in caso di scisma. Insomma, dividersi non fa bene a nessuno. Ma Conte e il suo portavoce e consigliere più stretto, Rocco Casalino, sembrano avere in mente altre alternative per trovare una collocazione nel caso in cui tutti i programmi dovessero sfumare.

L’università

A fine febbraio l’ex presidente del Consiglio aveva tenuto una lectio magistralis all’università di Firenze, dove ufficialmente era tornato dopo che si era conclusa l’aspettativa chiesta con l’incarico a palazzo Chigi.

In quell’occasione aveva difeso l’operato del suo governo, appena terminato, durante la pandemia: l’utilizzo dei Dpcm, lo smarrimento di fronte alle «diverse opinioni degli scienziati», la dedica del discorso agli studenti. «Questo giorno segna il mio rientro nella comunità accademica fiorentina nella quale ho trascorso lunghi anni. Esperienza che mi ha arricchito enormemente, anche dal punto di vista umano». Al rientro, ampiamente raccontato dai media, erano seguiti poi un incontro con la presidente della scuola di Giurisprudenza Paola Lucarelli a marzo e una prima lezione a distanza di diritto privato tenuta ad aprile agli studenti del primo anno, l’inizio di un corso che prevedeva 30 ore complessive di insegnamento da completare entro giugno. Non è dato sapere se l’ha concluso, visto che nel frattempo Beppe Grillo gli ha affidato il rilancio del suo Movimento e la stesura di un nuovo statuto, un impegno che sicuramente ha assorbito molte ore di lavoro.

Quel che però si sa è che per il momento Conte risulta parte del corpo docenti accademico e per ora è previsto che a settembre tenga dei corsi.

Eppure, il rettore dell’università di Firenze Luigi Dei era stato netto: «O leader del Movimento 5 stelle o docente universitario. Non si tratta di un aut aut intimato a Conte dall’università di Firenze, ma dalla legge». Dei fa riferimento alla legge 382 del 1980, che prevede che il ruolo di segretario o presidente di un partito politico richieda un’aspettativa. È vero che il meccanismo scatta automaticamente quando la carica viene assegnata in maniera ufficiale, ma Conte sta già svolgendo compiti da leader. Se però l’incoronazione non dovesse andare in porto, l’avvocato il posto pronto già ce l’ha.

Il portavoce

Mentre il suo capo cerca di districarsi tra le beghe grilline, “Roccobello”, come lo chiama Conte, ha già voluto dimostrare a tutti che il suo lavoro non è soltanto quello di portavoce e i suoi talenti sono numerosi, se non infiniti: in un passaggio della sua ultima opera, Il portavoce, Casalino scrive: «Io non fingo umiltà, so dove ho talento... Credo di avere qualche talento nell’individuare la comunicazione giusta al momento giusto. Più precisamente, capire dove sto, e la sensibilità degli italiani in quel dato momento». Una sensibilità che non gli è mancata quando domenica ha dedicato una storia Instagram a un ristorante di Amalfi: nello scatto compare un misto di pesce con il tag del locale, neanche fosse il profilo di un influencer qualsiasi. Per il resto, Casalino posta soprattutto immagini di incontri istituzionali con leader internazionali (spicca un selfie con Melania Trump), ma raramente si trovano storie o contenuti personali. O forse, per l’appunto, è solo la dimostrazione di uno dei tanti talenti: dopo la pubblicazione dell’autobiografia a gennaio, per un periodo Casalino non era più ufficialmente al fianco di Conte e in quel periodo è stato anche avvistato diverse volte negli studi Mediaset di Cologno Monzese, ma poi la sua posizione è stata di nuovo ufficializzata con l’assunzione al gruppo Cinque stelle del Senato dopo che il capogruppo alla Camera, Davide Crippa, si era rifiutato di firmare la sua assunzione. Ora però il portavoce si è esposto troppo. Se la scommessa della leadership del Movimento non dovesse andare secondo i piani serve un’altra soluzione. Nel caso, a giudicare dalle prime mosse, entrambi cadranno in piedi.

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