L’ex presidente del consiglio Giuseppe Conte e il nuovo segretario del Pd, Enrico Letta, questa mattina si sono visti alla sede dell’Arel, la rivista fondata dallo storico esponente della Dc Beniamino Andreatta dove il dem è segretario generale. Conte, che ormai ha ridotto al minimo gli scambi con i giornalisti, all’uscita ha risposto all’assalto dei cronisti: «È stato un confronto proficuo, in un clima cordiale. È stato uno scambio molto utile: si apre un cantiere». Il Pd, ha detto, «sarà interlocutore privilegiato del nuovo M5S». Si partirà già dalle prossime amministrative: «Chi va da solo è meno efficace. C'è una volontà di confronto». Anche se sul tavolo ci sono le elezioni di Milano e Roma, due città che al momento non sembrano mettere d’accordo i due partiti.

La rifondazione del Movimento

Conte parla già da leader anche se ancora non è chiaro come lo diventerà. Dopo aver svestito i panni da premier, lo scorso 28 febbraio ha accolto l’invito rivolto da Beppe Grillo a rifondare il Movimento 5 stelle e diventare il nuovo capo con un ruolo ad hoc. Nell’incontro all’Hotel Forum di Roma che ha sancito la nuova strada, era stato detto che ci sarebbe voluto pochissimo, a quasi quattro settimane di distanza, i lavori però sono ancora in corso e Conte illustrerà il progetto «quando lo avrò completato. Stiamo lavorando ancora, è un progetto che vuole rilanciare il movimento in tutte le sue componenti».

Sullo sfondo il rapporto con Davide Casaleggio. Il presidente della fondazione Rousseau, che a febbraio era già rimasto fuori dal vertice con Grillo. Oggi Conte dice: «Ci sono ruoli e pretese da chiarire e spero di comporre amichevolmente». Secondo la Stampa, Conte sarebbe pronto a fargli causa per gli arretrati che Casaleggio chiede per la piattaforma Rousseau.

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