Continua il viaggio di Giuseppe Conte, che spera di sbarcare a stretto giro nel gruppo dei Verdi europei. Secondo Philippe Lamberts, capo del partito in Europa, è questione di un paio di mesi. La nuova linea ambientale di Conte (che prende il posto dell’alleanza con la Lega e della più recente ambizione di diventare capo della sinistra) si scontra però con Angelo Bonelli ed Eleonora Evi.

Alle loro spalle hanno i Verdi italiani, presenti in parlamento in Avs, il gruppo di cui fanno parte con Sinistra italiana. Bonelli ed Evi hanno presentato ieri mattina un dossier che denuncia tutte le posizioni di Conte incompatibili con i capisaldi dei Verdi: nelle quindici pagine si ritrovano tutti gli errori strategici del passato dei Cinque stelle, dall’alleanza con il gruppo di Nigel Farage, leader dell’Ukip che ha avuto un ruolo molto rilevante nell’addio del Regno Unito all’Unione europea, all’incontro di Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista nel 2019 con Cristophe Chalencon, leader dei gilet gialli francesi.

L’episodio ebbe gravi conseguenze diplomatiche e per ricucire il rapporto con il presidente europeista Emmanuel Macron è stato necessario molto tempo e l’intervento del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il dossier ricorda anche l’impatto minimo della gestione M5s di Roma sulla capacità della raccolta differenziata, incompatibile, a detta dei Verdi, con il no all’inceneritore di Roma che ha contribuito a far cadere il governo Draghi nell’estate scorsa.

Bonelli ed Evi rivelano anche che lo scorso novembre i Verdi avrebbero proposto un’alleanza ai Cinque stelle sulle elezioni regionali del Lazio, ma Conte avrebbe rifiutato la proposta di allearsi. Sì ai Verdi europei, no a quelli italiani: un paradosso, ma per guardare quanto sia forte in Conte il desiderio di trovare finalmente una collocazione in Europa, basta guardare ai suoi sforzi di inizio settimana. Martedì scorso ha chiesto la benedizione di Ursula von der Leyen, del braccio destro del fu presidente del parlamento europeo David Sassoli, Roberto Cuillo, e del commissario Ue al Lavoro Nicolas Schmit per continuare il suo progressivo avvicinamento al gruppo verde.

La risposta di Conte

Il Movimento 5 stelle ha definito «una sterile polemica politica, farcita di falsità e bugie» il dossier dei Verdi e anticipa che «già nei giorni scorsi abbiamo consegnato a una delegazione dei Verdi europei un documento per ristabilire la verità su M5s e rispondere punto per punto alla ricostruzione palesemente fuorviante e distorta offerta dai due esponenti politici». Nella nota si legge per esempio che non sarebbe vero che l’Unione ha bocciato il Piano energia e clima del governo Conte, tanto che il piano definitivo fissava target più ambiziosi di quelli europei.

L’ex premier vuole anche smentire le accuse sull’ex Ilva, dove rivendica di aver speso 2 miliardi per la bonifica, mentre ribadisce che a suo modo di vedere a Ischia «come è noto» non c’è stato nessun condono. I Cinque stelle affrontano anche la politica estera: falso quello che sostengono i Verdi, cioè che Conte si sia schierato contro le sanzioni alla Russia. Come scrive il sito di fact checking Pagella Politica, Conte ha effettivamente rinnovato le sanzioni durante i Consigli europei, ma il suo primo governo aveva promesso di eliminare le sanzioni.

Resta da vedere se anche i partner europei condivideranno le ragioni di Bonelli ed Evi. Per Lamberts a prendere la decisione definitiva deve essere il gruppo, ma non è certo che tutti vogliano accogliere un nuovo alleato ingombrante come Conte, sia in termini di passato, sia per quanto riguarda i consensi M5s, che alcuni sondaggi vedono già al 20 per cento.

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