Giuseppe Conte, il presidente del Movimento 5 stelle, al ballottaggio per le amministrative del comune di Roma, voterà per Roberto Gualtieri: «Da cittadino romano ho a cuore il bene della Capitale, che è patrimonio comune di tutti gli italiani». Dunque «dobbiamo augurarci che si insedi un sindaco che faccia bene. Di Gualtieri conosco il valore mentre Michetti non mi dà nessuna affidabilità. Quindi io andrò a votare per Gualtieri, anche se non sto dicendo che il M5S debba farlo, perché gli elettori non sono pacchi postali». Lo ha detto durante la registrazione dell'intervista che andrà in onda questa sera a “diMartedì”, su La7. L’endorsement è un chiaro segnale ai suoi, ma ha ribadito tra le righe quanto dice dal giorno dopo che si è saputo che la sindaca Virginia Raggi non sarebbe finita nemmeno al ballottaggio: non si aspetta che tutti gli elettori del Movimento 5 stelle seguano le sue indicazioni.

I caffé della sindaca

Virginia Raggi, d’altronde, non ha fatto endorsement per nessuno. I malumori dopo la sconfitta di una parte della base elettorale del Movimento si sono sentiti nella rabbia di Alessandro Di Battista, il pentastellato prima ha detto che un’alleanza con il Pd sarebbe sbagliata, poi ha annunciato che si prepara ad andare in tournée: «Girerò l'Italia insieme ad ex-colleghi, attivisti, cittadini dagli occhi aperti. Cercheremo di stimolare un dibattito pubblico su temi oscurati, nascosti».

Negli scorsi giorni, la sindaca uscente ha incontrato il candidato di centrodestra Enrico Michetti per un caffè, un meeting che ha fatto molto discutere, anche perché Michetti ha detto che è stato molto «collaborativo». Ma Raggi non ha dato nessun endorsement. «Le persone non sono mandrie da spostare al pascolo».

Ieri un altro incontro, con Gualtieri, stesso risultato. L’alleanza tra Pd e Movimento, ha detto all’uscita, può sussistere a livello nazionale, ma al comune resterà all’opposizione: «Io andrò a sedere all'opposizione e da lì farò un’opposizione assolutamente coerente con quello che è stato il mio programma», ha detto Raggi, insieme si lavorerà «dove ci sono possibilità di apertura».

L’appuntamento più rilevante è stato però quello di oggi, anticipato all’improvviso, con i futuri consiglieri del Movimento: «Non si è parlato di ballottaggio, si lavora molto sul concreto e sui temi» ha detto all’uscita. Aveva convocato anche i parlamentari capitolini: «Sono al voto, ci saranno più tardi». Secondo Repubblica il Movimento non le vorrebbe concedere la sede per gli incontri.

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