Giuseppe Conte tornerà dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, questa volta per dimettersi. Palazzo Chigi ha diramato una nota: «Convocato per domani mattina alle ore 9 il Consiglio dei ministri nel corso del quale il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, comunicherà ai ministri la volontà di recarsi al Quirinale per rassegnare le sue dimissioni. A seguire, il presidente Conte si recherà dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella».

Quindi prima presiederà il consiglio dei ministri, dopo ci sarà il quarto incontro con il presidente della Repubblica, dal giorno in cui sono state formalizzate le dimissioni delle ministre Teresa Bellanova ed Elena Bonetti, subito dopo l’arrivo della lettera ufficiale e infine dopo che il premier Conte ha raggiunto la maggioranza relativa al Senato.

La posizione del Pd

I dem hanno assicurato a Conte che il suo ruolo «è imprescindibile» e che il Pd è comunque al suo fianco, lo stesso segretario Nicola Zingaretti lo ha garantito intervenendo questa mattina a Radio Immagina. Nel pomeriggio è circolata una smentita sulle pressioni per spingerlo a fare un passo ulteriore fino alle dimissioni.

Con le dimissioni verrebbe superato il rischio di andare in Aula per la relazione del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, con l’ipotesi che il governo ne uscirebbe sconfitto visto che ad ora i numeri non ci sono. Subito dopo l’annuncio del Consiglio dei ministri, Zingaretti ha subito parlato di una base ampia ed europeista e ha rinnovato il suo appoggio a Conte.

Riunioni

Il Movimento 5 stelle aveva previsto per questa sera una riunione dei gruppi, ma ancora non è stata confermata. Di fronte allo scenario politico in evoluzione invece alle 18 si riunirà la squadra di governo M5S - ministri e sottosegretari - per fare il punto sulla situazione. Alla riunione, in videocollegamento, prenderà parte anche il capo politico e sottosegretario all'interno Vito Crimi. Anche il Pd nel pomeriggio ha convocato una riunione tra i ministri, i sottosegretari, il capo delegazione e ministro dei Beni culturali Dario Franceschini e il segretario del Pd Nicola Zingaretti.

I capigruppo del Movimento 5 stelle, il senatore Ettore Licheri e il deputato Davide Crippa, hanno scritto in un comunicato: «Il passaggio per il cosiddetto Conte ter è ormai inevitabile ed è l’unico sbocco di questa crisi scellerata. Un passaggio necessario all’allargamento della maggioranza. Noi restiamo al fianco di Conte, continueremo a coltivare esclusivamente l’interesse dei cittadini, puntiamo a uscire nel più breve tempo possibile da questa situazione di incertezza che non aiuta».

Anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha dichiarato la sua fedeltà a Conte: «Sono al suo fianco». La nuova conta è cominciata.

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