«Come tutti, avrei voluto che questa angosciante pandemia non fosse esistita. Ma l'ho dovuta vivere. Ho fatto i miei errori, mi sono impegnato al massimo delle mie capacità, ho imparato. Il quotidiano ancora ci preoccupa, ma è tempo di guardare al futuro». Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, in un'intervista a Repubblica.

«Speriamo che i nuovi vaccini ci permettano di uscirne per la prossima estate. Ma da cittadino lombardo dico che è tempo di ripensare la gestione della sanità lombarda», aggiunge. «Nelle ultime settimane», sottolinea il primo cittadino, «ho molto limitato la mia critica, perché ci sono momenti in cui è più importante stare vicini alla comunità, tutta. Sono però sotto gli occhi di ciascuno le carenze e le difficoltà manifestate dalla sanità, soprattutto territoriale, in questi drammatici mesi in Lombardia. Da ultimo con la vicenda dei vaccini antinfluenzali».

Secondo Sala, il modello di gestione della salute va cambiato «radicalmente. Ma non vedo alcun pensiero strategico in proposito venire fuori dalla giunta regionale. Con il Pd lombardo invece stiamo lavorando a una prima bozza di lavoro, sarà poi fondamentale che si faccia un'accurata lettura dei bisogni direttamente con i cittadini e nei vari territori. Qui serve un'universalità del servizio».

La riforma in cinque punti 

Come si fa il cambio di marcia? «Al primo punto – e ne abbiamo cinque ben precisi – con l'istituzione di un'Agenzia per il governo della sanità. Ci devono essere», sottolinea Sala, «chiare responsabilità e competenze di ogni attore del nostro sistema sanitario. Altre Regioni, per esempio Veneto e Lazio, hanno già implementato sistemi simili. Quest'Agenzia, che può anche assumere la forma di Azienda pubblica, avrà la responsabilità di coordinare tutto il sistema e di governare anche l'offerta del privato accreditato da una posizione di forza e competenza.

Inoltre, l'Agenzia potrà farsi carico di gestire gli acquisti sanitari e i concorsi per il reclutamento del personale. Al fianco di essa abbiamo poi bisogno di un soggetto che si occupi veramente di innovazione, ricerca, telemedicina e incrocio e valorizzazione dei big data. Anche da qui passa la sostenibilità di un vero progetto di riforma».

Secondo il sindaco di Milano, «va introdotto un sistema di rimborsi al privato che non si basi solo sulla fatturazione della singola prestazione, ma che tenga conto del risultato dell'intero percorso di cura. Serve garantire la continuità dell'assistenza del paziente lungo tutto il percorso medico. Sarà una rivoluzione e, ovviamente con la giusta progressività, si può fare».

© Riproduzione riservata