- Per molti la funzione essenziale di Silvio Berlusconi nel centrodestra si può ridurre all’insolito aggettivo “sdoganatore”, che richiama le conseguenze dell’esternazione a favore della candidatura di Gianfranco Fini a sindaco di Roma, nel dicembre 1993.
- Questa definizione non esaurisce però l’inventario dell’eredità, controversa e ingombrante, che il cavaliere ha lasciato al campo su cui non ha mai smesso di cercare di esercitare la sua egemonia.
- Lo spostamento a destra del Polo delle libertà e dei suoi succedanei non fu subìto passivamente da Berlusconi, come molti suoi avversari hanno sostenuto. Ha contribuito invece a tenere a bada gli umori anti-sistemici della base missina.
Tracciare un bilancio del ruolo che Silvio Berlusconi ha esercitato nelle vicende della destra italiana non è un compito così semplice come potrebbe apparire a prima vista. Per molti di coloro che si sono cimentati in questo compito, la sua funzione essenziale si può ridurre all’insolito aggettivo “sdoganatore”, che richiama le conseguenze dell’esternazione a favore della candidatura di Gianfranco Fini a sindaco di Roma, nel dicembre 1993, con cui si aprì un fulmineo processo di riammissione ne



