cavallo domato

Così il sistema Rossi-Sergio ha melonizzato la Rai

  • Dopo due mesi durissimi, la Rai targata Meloni sembra pronta a partire. I palinsesti sono quasi chiusi, le squadre formate e i problemi risolti. 
  • Ma la via dei sovranisti nel servizio pubblico è in salita: la programmazione esce impoverita dalle manovre della destra, i tanti esterni pesano sul budget che è pure messo sotto attacco dal desiderio di Salvini di tagliare il canone. 
  • In questo contesto, la speranza dell’ideologo Rossi è quella di creare la narrazione sovranista che Meloni si aspetta da lui e capitalizzare quando la prossima primavera si tratterà di scegliere il nuovo amministratore delegato.

«Non pensavo sarebbe stato così difficile». La frase è di un dirigente di primo piano della nuova Rai di stampo sovranista, Telemeloni l’hanno rinominata. Metterla in piedi in due mesi non è stato facile, neanche per chi della squadra aveva già familiarità con l’azienda, figurarsi per chi programmi non ne ha mai fatti e arriva da società collegate al servizio pubblico, come la nuova doppia punta alla guida della Rai per volere di Giorgia Meloni, composta da Roberto Sergio e Giampaolo Rossi.

Per continuare a leggere questo articolo