Un brivido mistico. Sempre più sottile, ma che accompagna il percorso del Movimento 5 stelle dall’inizio. L’ultimo post firmato da Beppe Grillo sul blog è un invito politico a «rinunciare a sé per il bene di tutti», ad accettare «ruoli e regole», ma appoggiato su una massima sapienziale del Mahatma Ghandi: «Sii tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo».

Nel post Grillo torna anche ad definirsi “L’Elevato”. Naturalmente si prende un po’ in giro: nella foto c’è l’Elevato in vesti cristiche. Nel post c’è l’ironia che va riconosciuta a Grillo, c’è un richiamo politico all’unità dal tono, bisogna dire, democristiano. Ma c’è anche un residuo di quel sottile brivido mistico, l’aura Gianroberto Casaleggio, che era stato dei Cinque stelle degli inizi.

La storia è un troll

E si sa che la storia è un troll: fa cadere di cavallo i condottieri, li lascia col sedere nella polvere a contemplare tramonti arancioni; richiude le scatolette di tonno aperte, mentre chi ci è entrato rischia di affogare nell’olio (non extravergine).

Ma soprattutto la storia è ironica. Proprio ora che le prospettive sociali, economiche, di governance non felicissime offrono un’occasione d’oro ai Cinque stelle, il Movimento si dissolve. La storia è rivelativa, ma solo nella dissoluzione: nel momento in cui una forma politico-culturale viene meno, si vedono le sue componenti scollegate. Detriti. 

Una delle componenti dei Cinque stelle è appunto quella mistica, sapienziale, iniziatica, di “nuovo movimento magico”. Qualche anno fa, a Ivrea, agli stati generali pentastellati c’era una libreria che esponeva testi di Gurdjieff, Huxley, Junger, libri di ecologia new age.

Oggi si trovano tracce del brivido mistico, oltre che nel blog di Grillo, anche nel blog delle stelle, con i post sul significato simbolico degli alberi, per esempio. 

Massimo Introvigne, fondatore del Cesnur, l’istituto per lo studio delle nuove religioni, e autorità in materia ha osservato con interesse la parabola (ormai balistica) del Movimento, e racconta: «Oggi Grillo riprende i riferimenti para-religiosi che erano stati di Gianroberto Casaleggio e che successivamente il figlio Davide aveva abbandonato. Ma lo fa, ormai, in modo caricaturale. Su Casaleggio padre, che non conoscevo personalmente, la si può pensare come la si vuole, ma di sicuro aveva un pensiero forte: conosceva l’esoterismo, era uno studioso di Gurdjieff, aveva tratti apocalittici e millenaristi». 

Artù e Prometeo

Qui possiamo ricordare le riunioni nel castello di Belgioioso, pare attorno a una tavola rotonda, quindi la passione di Casaleggio senior per la mitologia arturiana.

O i video diffusi dalla Casaleggio e Associati negli anni Zero: il filmato Prometeus (2007) che inizia con la frase: «L’uomo è Dio» e illustra un futuro distopico, e comunque saturato dalla tecnologia; il filmato Gaia, che racconta esplicitamente di un Nuovo Ordine Mondiale in cui le piattaforme del web (da Google in poi) concorrono a fondare una vita nuova, negli anni 40 del duemila, dopo una guerra batteriologica che riduce la popolazione mondiale a un miliardo di persone.

Con i riferimenti a Savonarola, Gutenberg, Mussolini, Hitler, ma anche Hugo Chavez e Barack Obama, come esempi di informazione che ribalta il potere. Non è chiarissimo se Casaleggio e Associati volessero creare una redenzione informativa dell’umanità o se stessero solo facendo pubblicità all’internet delle piattaforme.

«Certamente è una cosa che Casaleggio voleva fare, visto che era consulente di alcune grandi aziende straniere. Casaleggio voleva cavalcare l’onda, realizzando qualche profitto», dice Introvigne.

Secondo lo studioso Casaleggio senior era un discepolo forse inconsapevole dell’esoterista del diciannovesimo secolo Alexandre Saint-Yves d’Alveydre, «che fu il primo ad elaborare un modello di redenzione dell’umanità attraverso la tecnocrazia degli ingegneri».

Oggi si potrebbe dire che se c’era questa funzione escatologica della tecnologia è stata completamente acquisita dalle grandi aziende del digitale, e da questo punto di vista resta ben poco da fare ai Cinque stelle: la storia fa le sue vittime.

Resta una sorta di intento “magico”, anche tra i pionieri e gli inventori della cultura digitale, che non a caso erano (o sono) quasi tutti ex hippie, frequentatori della cultura lisergica, lettori di Huxley e di William Blake. «Aprire le porte della percezione»: si pensava di farlo attraverso la coscienza “allargata”, e invece lo si è fatto attraverso la tecnologa e la qualità “magica” della rete. La rete è il nostro, personale, occulto.

Esiste una fascinazione magica della tecnologia? «Possiamo pensare a Steve Jobs, che aveva un suo buddismo new age e anche al fatto che, in quel curiosissimo fenomeno che è il festival del Burning man, che è un festival di tutte le ideologie new age più alcune che vengono dall’arte moderna, si trovano sempre personaggi come Larry Page, Zuckerberg, eccetera, e tutti quelli di questo mondo», dice Introvigne. 

Anche se, almeno per i grillini, sembra un paradosso: fondare un movimento politico, appellarsi alla trasparenza del conoscere alla portata di tutti come si concilia con gli aspetti “iniziatici”?

«Di per sé la cosa è compatibile, pensiamo a Scientology: Crozza non a caso chiamava i Cinque stelle “Grillology”. Scientology è un sistema iniziatico con dei gradi superiori segreti. Se qualcuno li divulga gli fanno causa per violazione del diritto d’autore. I gradi alti veri non li conosce nessuno. Dunque si possono creare movimenti di massa intorno al fascino del segreto, è più difficile farli operare sul mercato politico e elettorale, naturalmente, ma qui l’idea è che se hai un numero sufficiente di militanti convinti, poi quelli ti trovano i voti», conclude.

Il catastrofismo di QAnon

Per quanto riguarda i voti si vedrà alle prossime elezioni. Sull’aspetto mistico-iniziatico-millenarista abbiamo l’esempio potente di “bolle” digitali che si trasformano in movimenti anche politici, come QAnon.

C’è una radice comune con certe idealità pentastellate? «Bisogna distinguere tra un millenarismo progressista e uno catastrofico. Quello progressista pensa che si vada verso “magnifiche sorti”, sia pure attraverso passaggi dolorosi, i millenaristi catastrofici come quelli di QAnon pensano che la tecnologia porterà alla distruzione. Molta della cultura di Qanon viene da quel tipo di millenarismo diffuso nella cultura calvinista e protestante americana. Casaleggio veniva da un millenarismo più ottimista», dice Introvigne.

Resta, sia per la vena mistica grillina, che per QAnon, e per molte forme “iniziatiche” contemporenee, il problema sollevato al tempo suo e con tante polemiche dallo studioso René Guénon: qualsiasi ripresa mistica ma staccata dalle radici tradizionali e affidata al mondo moderno tende a trasformarsi in una “contro-iniziazione” una sorta di scimmiottamento moderno (secondo Guénon diabolico). Che è già, e tende a diventare, proprietà esclusiva della modernità.  

Oggi, come abbiamo accennato, il lato di “nuovo movimento magico” dei Cinque stelle è rovinato, e il brivido mistico è diventato frammento:  «Come certe chiese in Danimarca o in Svezia dove prendono come pastori anche gli atei, perché sono rimaste solo agenzie per aiutare gli immigrati e fare della beneficienza. Cose bellissime, però è venuto meno il fondamento metafisico», spiega Introvigne.

E nel caso dei Cinque stelle assistiamo allo sparire anche del fondamento politico: «Ha avuto in modo rapidissimo la crisi che nei grandi partiti italiani è durata decenni. Il crollo del Pci è avvenuto con il collasso dell’Unione sovietica, la Dc è venuta meno con il decadere della dottrina sociale della chiesa, sostituiti da pure relazioni di potere e tecnologia dell’amministrazione. Nei Cinque stelle il processo è durato due o tre anni». Il titolo del post di Grillo è appunto “cupio dissolvi”. 

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