I toni concilianti di Italia viva non sembrano avere effetto sui membri del Partito democratico che, dopo il ritiro delle ministre di Iv, non si fidano più del partito renziano e fanno quadrato attorno al premier, Giuseppe Conte.

«Le parole di Renzi non bastano»

In un’intervista a Repubblica, il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando, ha detto che «le parole non bastano» dopo che l’ex premier si era detto pronto a ridiscutere un’alleanza di governo senza veti. Secondo Orlando, «Iv deve prima spiegare i motivi della rottura, riconoscere l’errore politico e offrire garanzie che evitino recrudescenze». Ma il vicesegretario si dimostra scettico su questa possibilità, perché per il partito di Renzi questo «significherebbe rinunciare all’ambizione dichiarata come la ragione sociale di Iv alla sua nascita: fare al Pd ciò che Macron ha fatto al Partito socialista francese». Le parole di Orlando si riferiscono alle dichiarazioni che Renzi aveva rilasciato dopo la scissione dal Pd nel 2019. L’ex premier aveva detto di volere fagocitare i consensi elettorali del Partito democratico seguendo la stessa tecnica che aveva portato il leader di En Marche, Emmanuel Macron, a surclassare i socialisti in Francia e a diventare presidente nel 2017. Il vicesegretario democratico ha quindi blindato Conte dicendo che il Partito democratico non è interessato ad avere un proprio membro a guida del governo e vuole rispettare gli attuali «equilibri». Sulla necessità di ripartire dagli equilibri dell’attuale maggioranza è intervenuto anche il segretario del Psi, Riccardo Nencini, che in un’intervista al Corriere, si è detto invece possibilista sulla ricomposizione della frattura tra Iv e Pd. Il nome di Nencini gira in questi giorni come uno dei possibili parlamentari pronti a salvare Conte entrando nelle file dei cosiddetti «responsabili».

«I responsabili di Iv verranno da soli»

Sul tema della crisi è intervenuto anche il deputato Pd, Walter Verini, che ha detto di essere sicuro che «i responsabili di Iv si paleseranno da soli». Nella sua intervista al Dubbio, Verini ha detto che ci sono forti malumori tra i parlamentari renziani per «la deriva avventurista del loro leader». Anche Verini è stato categorico su una possibile ricomposizione con Renzi accusato di «avere chiuso irresponsabilmente l’interlocuzione» e di avere fatto «una pessima figura internazionale». Nel corso degli ultimi giorni diversi quotidiani esteri hanno riportato la decisione di Renzi come «dettata da una voglia distruttiva» e il Financial Times ha detto che la crisi attuale «mette in pericolo il piano di rilancio europeo». 

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