Questa mattina a Palazzo Chigi il sottosegretario Garofoli ha presieduto una riunione tecnica alla quale hanno partecipato i capi di gabinetto dei ministeri per fare il punto della situazione. Palazzo Chigi ha fatto un aggiornamento sull’attuazione del Pnrr e ha fatto sapere che «prosegue senza sosta il lavoro della Presidenza del Consiglio e dei ministeri sull’attuazione del programma di riforme e investimenti del Governo Draghi e sul raggiungimento dei traguardi e dei target del Pnrr».

Tra i documenti fatti circolare dal governo, anche uno studio al think tank brussellese Bruegel (Brussels European and Global Economic Laboratory), e pubblicato nei giorni scorsi sulle bollette: l’Italia dall’inizio della crisi energetica, si legge, ha speso 49,5 miliardi, il 2,8 per cento del Pil. 

Le misure sono quelle che adesso l’esecutivo sta esaminando e potrebbero essere prorogate nel prossimo decreto Aiuti previsto per la prossima settimana, il terzo per far fronte alla crisi.

Gli stanziamenti

L’Italia è il secondo Paese dell’area Ue per stanziamenti a sostegno di famiglie e imprese dall’inizio della crisi energetica, da settembre 2021 ad oggi. L’Italia ha stanziato 49,5 miliardi di euro, una cifra seconda a quella investita dalla Germania. L’Italia è anche il terzo Paese per spesa in percentuale rispetto al Pil (2,8 per cento). In totale, i paesi dell’Europa hanno stanziato ad oggi circa 280 miliardi.

Lo studio di Bruegel elenca i vari interventi del Governo adottati dallo scorso autunno.

  • Il primo intervento, a fine settembre, ha permesso di compensare l’aumento dei prezzi dell’elettricità e del gas fino alla fine del 2021, utilizzando anche i proventi delle aste per le quote di CO2.

  • A dicembre, il governo è intervenuto per eliminare degli oneri di sistema per gli utenti elettrici, cancellare gli addebiti sulle bollette del gas, aumentare i bonus per le famiglie in condizioni di vulnerabilità economica e sociale.
  • A gennaio sono arrivate nuove misure contro il caro bollette, con un credito d’imposta del 20 per cento per tutte le aziende energivore che avessero riscontrato un aumento del 30 per cento dei prezzi dell’energia rispetto al 2019.
  • A marzo è stato esteso il bonus sociale a 5,2 milioni di utenti domestici e il governo è intervenuto per ridurre il prezzo della benzina di 25 centesimi fino alla fine di aprile.
  • Ad aprile è stata approvata una spesa extra destinata al contrasto dell’aumento dei prezzi dell’energia e al sostegno dei settori produttivi più colpiti dalla crisi, grazie all’azzeramento degli oneri di sistema sulle bollette per tutta l’estate e l’abbassamento al 5 per cento dell’IVA sulle bollette del gas.
  • A maggio è stato varato un pacchetto di sostegno a famiglie e imprese che puntava anche ad accelerare l’entrata in funzione di impianti di energia rinnovabile e di rigassificazione e al taglio di 30 centesimi per un litro di benzina e di gasolio.
  •  A giugno è stato approvato un nuovo decreto per ridurre l’aumento delle bollette, estendendo alcune vecchie misure come la riduzione dell’IVA nelle bollette del gas al 5 per cento.
  • Ad agosto, il decreto Aiuti bis (da 15 miliardi) con risorse per coprire l’estensione delle misure già adottate, come ad esempio il taglio dell’IVA sul gas al 5 per cento e quello del costo del carburante di 30 centesimi al litro, la rivalutazione anticipata delle pensioni e un ulteriore taglio del cuneo fiscale.

Senza debito

Un aspetto «importante» comunica Palazzo Chigi, più volte sottolineato dal presidente Draghi, è che i vari interventi del governo sono stati effettuati a saldi invariati, quindi senza ricorrere a nessuno scostamento di bilancio. «Uno scenario reso possibile dal fatto che l'andamento dell'economia è di gran lunga migliore del previsto», come ha ricordato Draghi in conferenza stampa a inizio agosto.

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