La maggioranza ha approvato il Def con 221 voti a favore dopo che ieri l’assenza di numerosi deputati aveva fatto fallire la votazione. Era la prima volta che le forze che sostengono il governo non riescono ad approvare l’importante documento di programmazione finanziaria. Il Def non è passato poiché il provvedimento richiedeva un voto favorevole da parte della maggioranza assoluta dei parlamentari, soglia non raggiunta a causa di 45 assenze, tra giustificate e ingiustificate.

Per prassi, un provvedimento non passato dal parlamento non viene mai ripresentato identico. Ieri sera, un Consiglio dei ministri convocato in tutta fretta ha riapprovato il Def con alcune leggere modifiche per consentire alla Camera di votarlo nuovamente oggi. Deputati della maggioranza e membri del governo assicurano che la sconfitta di ieri è stata causata da un incidente e che non ci sono problemi politici sul Def.

La votazione

Durante il dibattito e le dichiarazioni di voti ci sono stati scontri e scambi di insulti tra minoranza ed opposizione. I deputati del Pd hanno lasciato l’aula dopo che il capogruppo di Fratelli d’Italia Tommaso Foti ha detto che anche l’opposizione in passato ha spesso fatto mancare numeri ad importanti votazioni. Il leader dei Verdi, Angelo Bonelli, ha avuto un malore dopo il suo intervento e si è recato all’ospedale Gemelli per accertamenti.

Secondo tentativo

Tecnicamente, l’incidente ha causato solo un lieve ritardo al percorso del Def, ma l’opposizione ha comunque festeggiato la sconfitta del governo, mentre ministri ed esponenti della maggioranza hanno dovuto gestire una grave umiliazione.

«Una brutta figura», l’ha definita la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che si trovava in viaggio ufficiale nel Regno Unito. Meloni ha negato che ci fossero problemi politici dietro le assenze. «I deputati o non sanno o non si rendono conto», ha detto ieri il ministro Giorgetti. «Chiediamo scusa a italiani e a Meloni», ha detto questa mattina durante la discussione alla Camera Andrea Tremaglia, deputato di Fratelli d’Italia.

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