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Di larghe intese e protetto dal Colle, il governo Letta sfiduciato dal Pd

LaPresse
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Nei suoi 300 giorni insieme al Nuovo centrodestra di Angelino Alfano, Enrico Letta ha eliminato l’Imu e il finanziamento pubblico ai partiti, ha subito scandali giudiziari e si è bloccato sulla legge elettorale

 

  • Enrico Letta attraversa una scissione nello schieramento alleato tra Forza Italia e il Nuovo centrodestra, le primarie del Pd che incoronano Matteo Renzi e diverse polemiche giudiziarie legate ai suoi ministri.
  • Politicamente, invece, approva le leggi che aboliscono l’imposta sulla prima casa e il finanziamento pubblico ai partiti, ma soprattutto si impantana nelle secche della annosa riforma elettorale e della riforma del mercato del lavoro.
  • Il pasticcio maggiore sorge con il Milleproroghe, che contiene un decreto Salva-Roma infarcito di norme estranee, che viene attaccato sia dall’opposizione che dallo stesso Pd e viene poi fermato dal presidente della Repubblica, Napolitano.

Era fine aprile 2013. Alla fine dell’anno precedente il governo dei professori di Mario Monti era andato in crisi e appena un mese prima si era consumata la non-vittoria di Pierluigi Bersani contro il centrodestra di Silvio Berlusconi. La coalizione guidata dal segretario del Pd aveva ottenuto uno zero virgola in più degli avversari e il diabolico meccanismo del Porcellum – la legge elettorale costruita dal leghista Roberto Calderoli nel 2006 – gli aveva consegnato la maggioranza assoluta solo

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