Prima che l’Italia abbia un inviato per il clima passeranno ancora settimane, lo ha detto oggi il ministro degli esteri Luigi Di Maio annunciando in un post su Facebook che la figura sarà nominata a settembre.

Lunedì 9 agosto l’Ipcc, Gruppo Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici (Ipcc) ha pubblicato la prima parte del rapporto 2021 sul mutamento climatico, "Climate change 2021: the Physical Science Basis", e ha lanciato l’allarme sull’impatto del surriscaldamento climatico, invitando gli stati a tagliare drasticamente le emissioni in tempi brevissimi.

Il ministro ha citato i dati: «La velocità alla quale è cresciuta la temperatura della Terra negli ultimi 50 anni non è paragonabile a quella degli ultimi 2mila anni. Così la prospettiva è anche l'aumento di eventi catastrofici come inondazioni e nubifragi».

E ha proseguito: «È un tema che riguarda tutti noi e ogni aspetto della nostra vita. Bisogna dare una risposta efficace, senza perdere tempo».

Per questo «abbiamo deciso di dotare il nostro Paese di una figura strategica in questo campo, cioè l'Inviato speciale per il cambiamento climatico, come già fatto da Usa, Regno Unito, Francia e Germania. Si tratta della persona incaricata di seguire i negoziati e di rappresentare l’Italia a tutti i tavoli internazionali». Come riportato da Domani, nonostante il decreto che stabilisce che dovrà essere scelto un inviato ad hoc risalga a giugno, la figura non è stata ancora definita e l’esecutivo prende tempo: «Il prossimo passo ora è la sua nomina, che avverrà a settembre».

La scelta dipende dal ministro degli esteri e dal ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, che finora non hanno deciso.

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