- Una delibera firmata dal presidente Fontana introduce la possibilità di pagare meno i collaboratori: la soglia più bassa scende da 1.800 a 1.100 euro. Ora i deputati possono tenersi in tasca qualche centinaio di euro in più.
- Molti hanno preferito non assumere, quasi come una forma di protesta verso la delibera, colpevole di garantire un minimo salariale ai collaboratori. I lavoratori hanno così dovuto accettare una contrazione dei diritti.
- Al Senato il quadro è peggiore. Nella scorsa legislatura non c’è stata alcuna riforma e il tema non è in cima alle priorità di Ignazio La Russa.
I collaboratori precari e con uno stipendio al limite della soglia di povertà, mentre i deputati possono tenersi soldi aggiuntivi grazie all'arrotondamento arrivato proprio sulla pelle di chi lavora a loro stretto contatto. Il tutto con la benedizione del presidente della Camera, Lorenzo Fontana, che ha assecondato le richieste, in realtà trasversali, dei colleghi. Così i portaborse – secondo la vecchia etichetta – di Montecitorio tornano al passato, perdendo la garanzia di un minimo salarial



