Dopo la morte di Silvio Berlusconi, arriva il primo cambiamento nel partito anche se tutti parlando di «continuità». Forza Italia avrà un nuovo tesoriere, che è anche depositario del simbolo. Una scelta che arriva all’improvviso, visto che l’ex senatore e attuale manager Fininvest, Alfredo Messina, uomo per trent’anni vicino a Berlusconi, fino alla settimana scorsa ribadiva il suo ruolo all’interno di Forza Italia.

Il comitato di presidenza, che giovedì dovrà indicare la data del consiglio nazionale che sarà chiamato a eleggere il reggente del partito si dovrà occupare pure della sostituzione.

A diventare nuovo tesoriere, sarà un altro nome gradito alla famiglia Berlusconi. Secondo fonti vicine a Forza Italia, in serata ci sarebbe una cena tra la famiglia di Berlusconi e i vertici del partito. Il più quotato come successore di Messina è Fabio Roscioli, presidente liquidatore (insieme al vice Pasquale Grimaldi) del Pdl, partito che continua a vivere solo dal punto di vista giuridico pur avendo chiuso i battenti nel 2013 per lasciare il posto alla rediviva Forza Italia, ma soprattutto legale del fu Cavaliere e dei figli.

Già da tempo si starebbe occupando dei conti di Forza Italia e quindi la sua nomina sarebbe «nel segno della continuità».

L’ordine del giorno

Il nuovo tesoriere dovrà “blindare” le casse riferiscono le agenzie. Messina ha gestito le finanze forziste dal giugno 2016 – quando ha preso il posto di Maria Rosaria Rossi – e per 30 anni è stato al fianco del leader azzurro lavorando nel gruppo Mediaset. Fu fortemente voluto alla guida delle finanze forziste proprio dal Cavaliere. Il manager non sarebbe stato informato della sua “sostituzione” e il suo telefono squilla in vano: non risponde a nessuno.

Berlusconi era il principale fideiussore del partito, e adesso sono i figli ad aver ereditato i circa 100 milioni di euro garantiti dal Cavaliere. Scontato che debbano avallare la nuova figura. Il tesoriere tra l’altro è l’unico per statuto ad avere la titolarità d'uso dello storico simbolo forzista, anche se ne è proprietario il partito.

Le tappe

Giovedì si preannuncia una giornata intensa. Il coordinatore di FI, Antonio Tajani, domani incontrerà prima i gruppi parlamentari nella sala Colletti di Montecitorio, alle 13,30. Alle 15, poi, si terrà la riunione del comitato di presidenza, il massimo organo esecutivo di FI, che raggruppa, tra gli altri, i vice coordinatori Anna Maria Bernini e Alessandro Cattaneo, i capigruppo Paolo Barelli, Licia Ronzulli e Fulvio Martusciello, i vice presidenti delle Camere Maurizio Gasparri e Girogio Mulè, l'amministratore Messina, i responsabili nazionali di dipartimenti, Alberto Barachini, Gregorio Fontana, Sestino Giacomoni, Maria Alessandra Gallone, e i governatori Alberto Cirio, Renato Schifani, Donato Toma, Vito Bardi e Roberto Occhiuto.

Il comitato fisserà la data della riunione del consiglio nazionale che, a metà luglio, eleggerà il presidente pro tempore che traghetterà il partito verso il congresso nazionale previsto nel 2024. Il presidente pro tempore dovrebbe essere lo stesso Tajani.

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