Con un video di Silvio Berlusconi, si chiude la convention di Forza Italia, ma non le polemiche. «La vera antimafia l’ha fatta Berlusconi? Schifani si vergogni», tuona Ismaele La Vardera, non un consigliere fra tanti, ma il vicepresidente della commissione Antimafia all’Assemblea regionale siciliana. «Probabilmente Schifani avrà letto l’articolo del quotidiano Domani e sarà corso ai ripari per difendere il suo capo».

Le inchieste di Domani

L’ultima delle inchieste del team di Domani relative a Silvio Berlusconi è quella pubblicata venerdì, a firma di Giovanni Tizian e Nello Trocchia. In «Incontrai Berlusconi a Milano 3». I pm trovano la casa del boss si parte da un appartamento sospetto a Milano 3, l’ultimo sogno edilizio realizzato da Berlusconi con la sua società immobiliare Edilnord, e si ricostruiscono le indagini dei magistrati antimafia di Firenze.

I pm Luca Tescaroli e Luca Turco indagano da alcuni anni sul livello politico del terrorismo mafioso e hanno iscritto nel registro degli indagati Berlusconi e Marcello Dell’Utri. La direzione investigativa antimafia di Firenze ha prodotto diverse informative ricche di informazioni e riscontri alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia e soprattutto del boss mai pentito Graviano, il quale ha parlato in alcune occasioni del suo rapporto privilegiato con Berlusconi tra gli anni Ottanta e Novanta, a cavallo delle stragi del ‘93.

È stato lui a riferire dell’incontro con il Cavaliere in un appartamento di Milano 3. Per riscontrare le parole di Graviano il primo passo compiuto dai detective – ha svelato Domani – è stato quello di setacciare il complesso residenziale di Milano 3, un elemento che emerge dagli atti depositati. Seguendo la descrizione molto generica del padrino di mafia. L’appartamento era «ubicato a Milano 3»; «era un appartamento piccolo, forse un paio di stanze, sito al primo o secondo piano di una palazzina servita da ascensore»;

Schifani difensore berlusconiano

«L’antimafia l’ha fatta Berlusconi, con le leggi e non con le chiacchiere», è l’affermazione che Schifani ha fatto piombare dal palco della convention “La forza dell’Italia”. Renato Schifani è presidente della Regione Sicilia, ed è intanto imputato per associazione a delinquere a Caltanissetta nel processo Montante con l’accusa di avere spiato indagini segrete della procura, come ha dettagliato Attilio Bolzoni su Domani in numerosi articoli.

Oltre a sentire l’esigenza di difendere Silvio Berlusconi, Schifani di recente ha anche rivendicato fino a pochi giorni fa i suoi legami politici con Totò Cuffaro – «Se non ci fosse bisognerebbe inventarlo» – pur sapendo che Cuffaro è stato condannato per favoreggiamento aggravato alla mafia.

L’antimafia reagisce

Ecco quindi intervenire il vicepresidente della commissione Antimafia dell’assemblea regionale, il consigliere Ismaele La Vardera. L’affermazione di Schifani «è un affronto a chi davvero quotidianamente combatte la mafia. Forse il mondo va al contrario, ma non posso sentir dire da chi rappresenta la nostra Regione che Berlusconi, compagno di merende di Marcello Dell’Utri, abbia fatto l’antimafia in Italia. Probabilmente Schifani avrà letto l’articolo del quotidiano Domani e sarà corso ai ripari per difendere il suo capo». 

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