Questa volta a lanciare l’allarme per il clima non è l’attivista Greta Thunberg, ma Mario Draghi, che ha avvertito anche sul pericolo del metano: «Dobbiamo essere onesti nei confronti di noi stessi e dei nostri cittadini: stiamo venendo meno alla promessa degli accordi di Parigi», ovvero di contenere le temperature ben al di sotto dei due gradi centigradi rispetto al livello preindustriale: «Se continuiamo con le politiche attuali, raggiungeremo quasi 3 gradi di riscaldamento globale entro la fine del secolo».

Il presidente del consiglio ha lanciato il suo messaggio intervenendo in video nel corso del Forum delle Maggiori Economie sull’Energia e il Clima (Mef), promosso dal presidente Usa Joe Biden in vista della conferenza per il clima Cop26 di Glasgow, prevista tra due mesi. Lo stesso giorno è tornato sull’argomento nel corso del vertice Eu Med di Atene.

La lettura di Draghi

Per Draghi, l’accordo di Parigi impone di guardare alla temperatura consigliata dall’Ipcc, il panel intergovernativo sul clima: «Ci siamo impegnati a contenere il riscaldamento globale entro 1,5 gradi».

Gli effetti dei cambiamenti climatici, ha ricordato, sono già molto chiari. Negli ultimi 50 anni, il numero di disastri legati ad eventi meteorologici, tra incendi le alluvioni, si è quintuplicato. «L’Italia sta fronteggiando l'innalzamento del livello del mare a Venezia e lo scioglimento dei ghiacciai sulle Alpi», per questo, ha proseguito rivolgendosi a Biden e agli altri capi di governo, «non possiamo semplicemente contare sugli altri: dobbiamo tutti fare la nostra parte».

L’Unione europea ha fissato nuovi obiettivi per ridurre le emissioni e raggiungere la neutralità climatica: «Dobbiamo onorare gli impegni presi in materia di clima ed essere pronti a prenderne di più audaci». Ha apprezzato il “Global Methane Pledge”, l’impegno globale per ridurre le emissioni metano: «Dobbiamo raggiungere un’intesa comune sulla necessità di ridurre in modo significativo tutte le emissioni di gas a effetto sera, incluso il metano, nel prossimo decennio».

Ad Atene Draghi è tornato sull’argomento transizione energetica: «Dobbiamo muoverci velocemente e intraprendere una trasformazione radicale». Ma ha avvertito: «L’ambizione è importante, ma ci sono costi significativi che dobbiamo coprire». E ha chiesto un’azione comune: «Dobbiamo sederci insieme ragionare molto attentamente a livello europeo. Nessuno di noi è disposto ad aumentare il costo sociale di questa transizione». Il leader dei Verdi, Angelo Bonelli, ha commentato: «A questo punto il capo del governo deve agire di conseguenza e cambiare le politiche» e ha fatto una richiesta: «Draghi dica al ministro della Transizione Cingolani – che di recente ha espresso preoccupazione per i costi sociali – di smetterla con la comunicazione della paura».

 

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